VERONICA COSTA
Cronaca

Profumerie Douglas, timori per altre chiusure

La Cgil chiede un tavolo al Ministero. Per ora 11 punti vendita cancellati in Toscana, di cui uno a Poggibonsi e uno a Siena

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di Veronica Costa

Cresce la preoccupazione delle organizzazioni sindacali per la situazione della nota catena di profumerie Douglas, che ha comunicato la chiusura di 128 negozi su 507 in Italia. In Europa saranno 500 le chiusure su 2400 punti vendita entro gennaio 2022. Dall’azienda sono stati comunicati attualmente soltanto una parte dei negozi che rientrano nella lista, al momento in Toscana ce ne sono 11, ma il numero potrebbe crescere. Tra le attività per ora note: Poggibonsi, che ha già chiuso alcune settimane fa, Calenzano, Pisa, Venturina, Navacchio, Montecatini Terme, Piombino, Follonica, Pistoia, Siena e Borgo San Lorenzo.

I dipendenti coinvolti in questo piano di riorganizzazione sono 36, ma la lista dei punti vendita in chiusura non è ancora completa. Immediato l’intervento dei sindacati, che, come si legge nel comunicato Filcams Cgil Toscana, sottolineano come, ad una diminuzione delle vendite delle profumerie, a causa della situazione sanitaria, ci sia stato però un aumento del fatturato dell’e-commerce. I sindacati fanno notare che la multinazionale ha acquistato pochi anni fa le profumerie Gardenia e Limoni e adesso sceglie di chiudere molti punti vendita lasciando senza lavoro tantissimi dipendenti.

Non ci sono infatti certezze sul futuro del personale, per il 95% composto da donne, che, come spiegano i sindacati, negli anni ha contribuito con il proprio lavoro ad incrementare il fatturato dell’azienda e che adesso viene valutato soltanto come "un costo" e non come "un valore". Vengono quindi richieste maggiori tutele per i dipendenti all’azienda, che ancora non ha presentato il piano industriale. Dopo aver proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori, adesso i sindacati stanno lavorando sul territorio, coinvolgendo anche le amministrazioni locali, per organizzare un programma di intervento. A livello regionale si è già svolta un’assemblea dove le dipendenti hanno espresso la loro preoccupazione e la volontà di opporsi a tali decisioni.

E’ stato inoltre richiesto l’intervento del Ministero per lo sviluppo economico ed entro la settimana è previsto un altro incontro con l’azienda, a cui i sindacati chiederanno maggiori certezze sul futuro delle lavoratrici.