Presunto stupro a Chianciano . Campionessa di scherma in aula

La giovane atleta è rientrata ieri in Italia dal Messico, insieme alla madre, per l’incidente probatorio. Probabile che domani non siano presenti in tribunale i due schermitori indagati. L’udienza alle 9.30 .

Presunto stupro a Chianciano . Campionessa di scherma in aula

Presunto stupro a Chianciano . Campionessa di scherma in aula

di Laura Valdesi

SIENA

Inizierà domani alle 9,30 e durerà sicuramente alcune ore l’incidente probatorio chiesto dalla procura per cristallizzare il racconto della giovane campionessa di scherma che gareggia per la nazionale dell’Uzbekistan e che ha denunciato una violenza di gruppo avvenuta durante il camp nazionale a Chianciano nell’agosto scorso. Un passaggio importante dell’inchiesta coordinata dal pm Serena Menicucci che aveva chiesto appunto il 27 febbraio scorso di sentire la giovane atleta, ora maggiorenne ma minorenne all’epoca dei fatti, in un incidente probatorio.

La campionessa è arrivata ieri pomeriggio in Italia con un volo dal Messico, insieme alla madre. Che certo le sarà a fianco anche a Siena quando, nell’aula al terzo piano di palazzo di giustizia, inizierà a ricostruire quella notte fra il 4 e 5 agosto. La serata prima al bar e poi nella camera di albergo dove alloggiavano gli atleti. Quando si era risvegliata stordita, confusa e dolorante. Quindi la denuncia, gli accertamenti sanitari e l’iscrizione nel registro degli indagati per il presunto stupro di due schermitori italiani, Emanuele Nardella, 21 anni, e Lapo Pucci, 19. Questi ultimi possono partecipare all’incidente probatorio ma è assai probabile che gli atleti decidano di non assistere all’udienza davanti al gip Elena Pollini. Ci saranno invece i loro avvocati, Enrico De Martino unitamente Matteo Antonio Starace e Gian Paolo Del Sasso che, letti gli atti fin qui svolti – il fascicolo è circa 700 pagine – faranno un fuoco di fila di domande alla giovane messicana su cosa è accaduto quella sera durante il camp a Chianciano.

Un paio di settimane fa l’avvocato che assiste la campionesssa, Luciano Guidarelli di Roma, ha depositato una memoria in procura dove si poneva nuovamente l’accento sull’eventuale responsabilità di chi doveva vigilare in occasione del camp ma non è stata ammessa. Il legale punta ancora il dito su Federscherma e sulla mancata assunzione di eventuali provvedimenti da parte di quest’ultima a livello di procura sportiva.

L’incidente probatorio avverrà con la giovane atleta protetta dal paravento, come sempre nel caso di presunte vittime di stupri e violenze. Presente all’udienza dal gip anche un consulente medico ed un’interprete di lingua spagnola sebbene la giovane comprenda l’italiano.