Presunto guru, diciassette capi di imputazione

"Chiediamo che si svolga

a porte chiuse il processo data la delicatezza della vicenda", era stata la richiesta dei difensori del presunto guru di Montepulciano Andrea Paolini

il 17 gennaio scorso quando il caso arrivò davanti al collegio Carrelli Palombi. Oggi si apre

il dibattimento per ascoltare

i primi undici testimoni, tutti della polizia giudiziaria fiorentina e senese che nel tempo si sono occupati dell’inchiesta. Sarà dunque un’udienza fiume, che inizierà alle 10 per concludersi nel pomeriggio. Servirà al pm Silvia Benetti (nella foto), che sostiene l’accusa, per ricostruire l’attività svolta da Paolini durante i corsi ’Nautilus Xenolid’ nel corso dei quali alcune donne che li seguivano avrebbero subito violenze sessuali. Ben 17 i capi di imputazione da cui Paolini, assistito dagli avvocati Luigi Paganelli e Michele Vaira, deve difendersi. E’ accusato anche di maltrattamenti e di esercizio abusivo della professione di psicologo e di psicoterapeuta. Undici le parti offese nel processo, fra cui tre uomini, che vivono fra la Valdichiana e l’Umbria.

Decine e decine – forse si sfiorano i 200 – i testimoni che sfileranno nell’udienza che dovrebbe svolgersi a porte chiuse per sollevare il velo

su quello che è stato descritto come una guida spirituale che propugnava teorie energetiche vendendo anche amuleti e gel.

Se, com’è probabile, il presidente del collegio cambierà visto che Roberto Carrelli Palombi a breve andrà a guidare la corte di appello di Lecce, lasciando il testimone a Fabio Frangini, possibile che il processo venga ricalendarizzato. Non è escluso però che i testimoni siano ascoltati lo stesso.

La.Valde.