Caso Portanova, il calciatore e lo zio condannati a 6 anni per violenza sessuale di gruppo

Un terzo imputato è stato rinviato a giudizio: processo al via a febbraio. Stabilita una provvisionale da 100mila euro, il risarcimento sarà definito in sede civile. Il legale della vittima: "Ha pianto di gioia"

Siena, 6 dicembre 2022 - Il calciatore del Genoa Manolo Portanova e lo zio Alessio Langella sono stati condannati a 6 anni di reclusione con rito abbreviato per violenza sessuale di gruppo e lesioni dolose. E' stata anche stabilita una provvisionale (dunque immediatamente esecutiva) di 100mila euro per la ragazza mentre il risarcimento dovrà essere definito in sede civile.

Per un terzo imputato, Alessandro Cappiello, 25 anni, si procede con rito ordinario: è stato rinviato a giudizio e il processo inizierà a febbraio.

L'ultimo dei quattro indagati era minorenne all'epoca dei fatti contestati: nei suoi confronti l'inchiesta è toccata alla procura dei minori di Firenze.

La vicenda al centro del caso avvenne nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, in un appartamento del centro storico di Siena. Nella giornata successiva la 22enne si recò al pronto soccorso. La sua denuncia fece partire le indagini, condotte con anche accertamenti irripetibili sui telefonini: al centro del processo pure un filmato girato con il cellulare di un imputato che ritrarrebbe quanto accaduto. La giovane, ascoltata per 7 ore nel corso di un incidente probatorio a luglio scorso, a settembre aveva rifiutato un'offerta risarcitoria presentata dal difensore del giocatore.

All'uscita del tribunale di Siena, dopo la condanna, Portanova ha dichiarato: "Che cosa devo dire? Sono innocente". Il giocatore del Genoa, difeso dall'avvocato Gabriele Bordoni, era accompagnato dal padre Daniele. Non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni.

L'avvocato del terzo imputato

"Avevamo fatto la scelta di rinvio a giudizio, una scelta prudente: ci aspettavamo questa decisione e riteniamo che il dibattimento sia la sede naturale dove si chiarira' la situazione". Cosi' Antonio Voce, legale di Antonio Cappiello, rinviato a giudizio come da richiesta, per il processo ordinario fissato il 21 febbraio del 2023. Cappiello è il terzo indagato nel processo in cui il calciatore del Genoa, Manolo Portanova, è  stato condannato a 6 anni dal tribunale di Siena per violenza sessuale di gruppo. "Non ci fa paura il dibattimento - aggiunge - anche se c'è ora una sentenza che ha il valore di un documento, non quello di definitività che immagino sarà appellata. Sono due processi paralleli che andranno avanti per la loro strada. Il giudizio fatto oggi - conclude il legale -  è sulla base delle carte, nel processo verranno sentiti i testimoni, acquisiti documenti. Speriamo di poter chiarire questa situazione"

 

Il legale della vittima: "La mia assistita ha pianto di gioia"

"La mia assistita si è subito messa a piangere dalla gioia e mi ha detto che è felice che la giustizia abbia creduto in lei". Lo riferisce Jacopo Meini, avvocato difensore della 22enne vittima di violenza sessuale. "Ha voluto ringraziare immensamente tutto il team che ha lavorato per lei e che con lei ha sofferto. Mi ha detto 'Ho trovato una seconda famiglia che mi ha supportata e creduta fin dal primo istante'", ha aggiunto Meini. "Sono veramente contento per la ragazza perché la difficoltà di questo tipo di processi sono i tempi rapidi con cui devono essere fatte le indagini - ha concluso il legale di parte civile -, sia il pm sia la polizia sono stati rapidissimi nel sequestrare i telefoni e sentire i testimoni due volte".

L'avvocato dell'associazione  'donna chiama donna'

"Spero che gli imputati facciano tesoro di questa condanna, spero costituisca per loro un'occasione di crescita personale utilizzando la notorieta' che hanno per diffondere un messaggio non tossico ma a favore del rispetto delle persone". Lo ha affermato Claudia Bini, dell'associazione 'donna chiama donna' alla quale, come parte civile, nel processo in cui il calciatore del Genoa, Manolo Portanova, è stato condannato a 6 anni dal tribunale di Siena, sono stati liquidati 10 mila euro a titolo definitivo

 

L'inchiesta 

L'inchiesta, coordinata dal pm Marini, è nata dalla denuncia della ragazza, che sarebbe stata violentata dai tre imputati maggiorenni in un appartamento del centro storico di Siena nella notte tra il 30 e il 31 maggio 2021, dove era in corso una festa privata. Il minorenne, secondo il racconto della vittima della violenza, avrebbe filmato con un telefonino quello che stava avvenendo. Le indagini della magistratura, dopo la denuncia della studentessa, sono terminate a fine marzo con gli interrogatori e gli accertamenti irripetibili sui telefoni cellulari degli imputati e della vittima dello stupro. Al centro del procedimento anche il filmato girato proprio con il cellulare di un imputato che ritrarrebbe i momenti della violenza sessuale. La ragazza, a fine luglio, era stata ascoltata per sette ore con un interrogatorio in forma semiprotetta sotto forma di incidente probatorio. A settembre la vittima ha rifiutato un'offerta risarcitoria presentata dall'avvocato difensore del giocatore. Nel corso dell'udienza precedente del 22 novembre Manolo Portanova aveva rilasciato dichiarazioni spontanee ribadendo la propria innocenza e gli avvocati della difesa avevano chiesto l'assoluzione per i loro assistiti.