L’invito lanciato da Daniele Pitteri all’inaugurazione dell’Anno Accademico del Conservatorio Rinaldo Franci, è senza mezzi termini uno spiraglio di luce, una irrinunciabile opportunità a cui dobbiamo partecipare per un possibile inserimento di Siena a livello mondiale. Attraverso l’opera, la storia, il prestigio, il valore attuale dei nostro Polo Musicale (Accademia Chigiana, Conservatorio Franci, Siena Jazz) la città di Siena potrebbe cogliere l’opportunità di essere inserita nell’elenco delle Città Creative dell’Unesco, nel sottogruppo della musica.
E’ stato nel 2004 che l’Unesco ha creato il network delle Città Creative, per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come fattore strategico per lo sviluppo urbano sostenibile. Suddivise per temi, si va dal cinema alla letteratura, dalle arti mediatiche alla gastronomia, sono 246 le città nel mondo che lavorano per porre la creatività e le industrie culturali al centro dei propri piani di sviluppo a livello locale, con una rete di cooperazione che opera attivamente a livello internazionale.
Le Città Creative, funzionano come uno smisurato laboratorio mondiale di idee e di sperimentazioni: ogni città porta la propria esperienza territoriale proiettandola in un contesto globale, favorendo lo scambio, l’espansione, ma soprattutto usufruendo di cospicui fondi internazionali. Per quanto riguarda le Città Creative della musica, in Italia la prima ad essere inserita è Bologna, dal 2006, con Bolzano e Pesaro che sono invece da meno anni in questa prestigiosa associazione che comprende Siviglia, Glasgow, Adelaide ed altre prestigiose realtà sparse nel mondo, ma non superando le quindici unità in questo settore.
La designazione delle Città Creative spetta al direttore generale dell’Unesco sulla base di una procedura di selezione avviata a cadenza biennale. Le città italiane che sono riuscite ad entrare in questa rete, hanno costituito un Coordinamento nazionale con una rete informale che ha come base Fabriano. Attualmente anche Rimini sta lavorando per entrare in questa prestigiosa organizzazione.
Inutile aggiungere che la nostra città ha tutti gli attributi per entrare in questa organizzazione che ha infinite prospettive.
Certo, il Polo Musicale va indubbiamente rafforzato con progetti comuni che non si devono fermare al semplice coordinamento di calendari di eventi. Un passo fondamentale potrebbe essere, attraverso il coordinamento dell’amministrazione comunale, la creazione di un unico archivio sia sonoro che archivistico e che va a coprire molti generi musicali, tanto da diventare una fonte necessaria per tutti gli studenti che preparano tesi ed esami ai Conservatori italiani ed esteri. Ricchezze già presenti e soltanto dislocate in sedi diverse e con altrettante catalogazioni. L’obiettivo delle Città Creative è lavorare per essere pronti al raggiungimento dei traguardi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Lavoriamo per esserci anche noi.
Massimo Biliorsi