MARCO BROGI
Cronaca

'Poggibonzi' sul cartello stradale. Nuovi strafalcioni e vecchi sfottò

L’errore a Ponte a Elsa riapre la questione del nome della città

Ecco il cartello comparso sulla strada regionale 429 a Ponte a Elsa con il nome storpiato di Poggibonsi

Poggibonsi, 31 ottobre 2017 - La grammatica delle polemiche. Poggibonsi scritto con la «Z» invece che con la «S» su un cartello stradale a Ponte a Elsa ha rispolverato una vecchia questione: quella delle battute, in odor di sfottò, sul nome Poggibonsi. Qualcuno ha postato su Facebook la foto con lo strafalcione, scatenando in città una giungla di reazioni tra il fastidio e il sorriso. Comici, calciatori, giornalisti, vip: è lunga la lista di personaggi anche noti che in passato hanno tirato ironicamente in ballo Poggibonsi. Iniziò Montanelli, che ci andò pesantuccio, definendo «uno sgorbio» lo sviluppo urbanistico della città. Poi è stata la volta della canzone di Battiato, di Pieraccioni («La mia prof di matematica: ‘Leonardo dimmi una frazione’. «E io»: ‘Poggibonsi’), del rapper livornese, di Kakà, che quando era al Milan se ne uscì con un: «Andrò a giocare nel Poggibonsi». Per arrivare, roba di questi giorni, al giornalista Michele Serra.

INSEGNANTE di lettere al liceo Volta di Colle ed ex assessore alla cultura del comune di Poggibonsi, Dario Ceccherini, con l’associazione culturale La Scintilla, organizza rassegne letterarie che portano ogni anno in Valdelsa scrittori e poeti di livello assoluto. Lo abbiamo intervistato per avere un suo punto di vista sul proliferare di bonarie prese in giro sul toponimo Poggibonsi.

Come si spiega le ripetute battute sul nome Poggibonsi.

«Difficile dire. Ci sono toponimi che suonano buffi perchè rimandano, involontariamente, a buffi significati, altri che sembrano tristi perché in chi li incontra rimandano, nella ripetitività della loro terminazione, a tristi paesaggi (penso a certi nomi di città che escono in -ate del Nord); altri fanno sorridere per motivi non evidenti. Non saprei perché la sequenza di suoni del quadrisillabo Poggibonsi faccia sorridere alcuni, se per l’alternanza vocalica, se per le possibili combinazioni rimiche. Appartiene forse alla psicolinguistica la spiegazione. Lo stesso Luca Serianni, massima autorità negli studi linguistici, in una pubblica conferenza dell’aprile del 2009 non ne dette spiegazione. Ma disse, Luca Serianni, massima autorità degli studi linguistici in Italia, che Poggibonsi, così pieno di storia, è un nome bellissimo».

Nomen omen? Un destino scolpito nel nome?

«Vedo il nomen, ma non vedo l’omen, il presagio ad esso connesso. In questo nome sento la sua origine, Podium Bònitii, la lunga storia che da allora si è iniziata, tragica ed entusiasmante,  e che ha fatto di questa città un centro importante, vivacissimo, ricco di idee e di iniziative. Molto più ricco di altre città, un po’ assopite nel loro prestigio».

Da poggibonsese doc e uomo di lettere da anni in prima linea per la promozione culturale della città e del suo territorio le dà un po’ noia tutto questo?

«Sono un uomo di spirito e, anche se profondamente innamorato della mia città, non me ne curo più di tanto. Arriverei a dire che peggio sarebbe un nome che scivola via senza lasciare nessuna memoria di sé in chi lo ascolta. Le racconto tuttavia due fatterelli. Diversi anni fa durante un colloquio istituzionale, il dirigente del settore cultura della Regione, amabile persona, mi disse: ‘Volete fare cose bellissime a Poggibonsi, ma dovreste cambiare il nome alla città’. Non mi fu difficile rispondere, altrettanto amabilmente: ‘Venga lei a proporlo ai miei concittadini, se crede. E comunque, se proprio costretto a scegliere, meglio fare cose meno belle e tenerci il nostro nome’. Non ricordo poi chi, un romano mi pare, prese a scribacchiare e proporre una serie, sul web, una sorta di malriuscita parodia delle trasmissioni televisive che si occupano di fatti di cronaca irrisolti (coinvolgevano anche Carlo Lucarelli). Siccome gli sembrava buffo, ambientava i fatti a Poggibonsi. Dopo un po’ qualche mio concittadino, meno tollerante, gli scrisse che aveva rintracciato il suo indirizzo romano e che presto Poggibonsi sarebbe arrivata a casa sua. La serie si interruppe lì».

Lei, oltre che al suo territorio, vuole molto bene anche alla poesia. Una breve risposta in rima alle ironie su Poggibonsi.

«Va bene, solo un piccolo scherzo, che il lettore completerà con l’ultima parola in rima. «Per gioco saprei metter tutto in versi, l’infimo del mondo e anche la sua cima, la nobiltà dell’uomo e gli atti suoi perversi Ma per lo stolto che la mia città dileggia difficilmente troverei una rima: sentirei più adeguata una..».