CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

"Più limiti agli affitti brevi" Confesercenti va in pressing Il Comune prende tempo

L’assessore al Turismo Giunti: "Valuteremo ogni opzione, bisogna analizzare bene il contesto". Ginestrini, Assohotel: "Gli alloggi turistici non registrati sono tasse di soggiorno non incassate".

"Più limiti agli affitti brevi"  Confesercenti va in pressing  Il Comune prende tempo
"Più limiti agli affitti brevi" Confesercenti va in pressing Il Comune prende tempo

di Cristina Belvedere

New York fa scuola e lancia la ’Local low 18’, provvedimento che introduce misure più stringenti per i proprietari di immobili destinati alla locazione turistica breve. E se il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha già varato una delibera di Giunta per introdurre il divieto di apertura di nuovi affitti brevi, a Siena l’assessore al Commercio e Turismo Vanna Giunti sceglie la via della cautela: "Valuteremo ogni opzione, dobbiamo monitorare e analizzare bene il contesto senese, anche attraverso un coinvolgimento diretto degli operatori, e quale sia la situazione reale prima di prendere decisioni in un senso o nell’altro, soprattutto per quanto riguarda il centro storico".

Più decisa la posizione di Andrea Ginestrini, presidente provinciale Assohotel Confesercenti Siena: "L’America spesso detta le tendenze, speriamo che succeda anche in questo caso. In particolare la novità sta nell’obbligo di registrazione, finora non previsto, e nel conseguente divieto di affitto per periodi inferiori a 30 giorni salvo che il proprietario non risieda anch’egli nello stesso immobile – spiega –. Un cambio rilevante di scenario, riconfermato dopo la pronuncia di un giudice che lo scorso mese ha respinto il ricorso di Arbnb, e che non può lasciare indifferente chi si occupa di turismo in Italia". Per Ginestrini, "il sistema normativo è diverso, nel nostro Paese interventi di questo tipo non possono essere adottati dai singoli Comuni. Il primo pensiero va al ministero del Turismo e al disegno di legge presentato a inizio estate, che aveva un approccio ben più blando rispetto a quello newyorchese, limitandosi a impedire i soggiorni per una sola notte. Assohotel nazionale ha stimato che negli ultimi 10 anni quasi 2800 hotel da una o due stelle hanno dovuto chiudere per effetto degli affitti brevi. Una tipologia di offerta che si è sviluppata approfittando di un vuoto normativo, evitando i costi e gli adempimenti richiesti alle imprese ricettive".

Ginestrini conclude: "Sviluppare flussi che si appoggiano su alloggi non registrati, per la collettività significa anche imposte di soggiorno non incassate a fronte di costi crescenti per spazzatura, infrastrutture e sicurezza. Ci aspettiamo – il suo appello – che anche in Italia ci si faccia carico di questa situazione".