DILAURA VALDESI
Cronaca

Piromane, nuova condanna. Tre anni con rito abbreviato. Risarcito il Comune di Gaiole

L’uomo nell’estate 2024 aveva seminato il panico lungo la Provinciale 73/B. Minacciate dal rogo alcune abitazioni, in pericolo anche aziende agricole.

La mano dei piromani. contrastata dai carabinieri forestali (foto d’archivio)

La mano dei piromani. contrastata dai carabinieri forestali (foto d’archivio)

di Laura Valdesi

"Soddisfazione per quella che può essere definita una condanna esemplare, che lancia un messaggio chiaro. Ossia che i reati ambientali, soprattutto quelli che mettono a rischio vite umane e patrimonio naturale, non devono restare impuniti. Appiccare il fuoco nei boschi è un atto criminale a danno della comunità che comporta conseguenze ambientali ed economiche, oltre a rischi per le persone e gli animali. Ecco perché il Comune si è costituito parte civile", interviene in una nota il sindaco di Gaiole Michele Pescini. Il piromane che nell’estate 2024 seminò il panico nel Chianti per alcune settimane e poi venne arrestato dai carabinieri forestali mentre cercava di appiccare il fuoco ad un bosco, è stato condannato con rito abbreviato a 3 anni di reclusione, uno di libertà vigilata e 5 di interdizione dai pubblici uffici. Così ha deciso ieri il gup Sonia Caravelli disponendo anche il risarcimento del danno nei confronti del Comune di Gaiole, assistito dagli avvocati Federica Barone Bombagli e Gabriele Cresti. L’amministrazione avrà una provvisionale di 9mila euro, il resto da definire in sede civile. L’imputato, 60 anni, difeso dall’avvocato Giulia Salvini che sostituiva il collega Alessandro Betti, ha evidenziato in udienza che c’è stata anche una perizia psichiatrica che ha riconosciuto una capacità gravemente scemata di intendere e volere al momento dei fatti. Appiccare il fuoco al bosco, insomma, è risultato della piromania che lo porta ad avere questo comportamento.

Una condanna, quella di ieri, che si aggiunge all’altra dell’aprile scorso ad un anno e mezzo per aver tentato di incendiare il margine della boscaglia lungo la Provinciale 73/B in direzione di Gaiole dove la vegetazione era molto secca per via del caldo. Fu sorpreso dai forestali mentre era intento a buttare dal finestrino un foglio di giornale a cui aveva dato fuoco con un accendino. Il piccolo rogo venne immediatamente domato evitando conseguenze più gravi. Per gli altri episodi, ricostruiti successivamente, è giunta invece ieri la condanna a 3 anni. Altri quattro almeno, dal 13 al 30 luglio nella stessa zona. In località Castellare, nella zona di Fosso di Pier Martini Campiglia, a Nusenna e Castagnoli. Minacciate dal fuoco le abitazioni e messe in pericolo alcune aziende agricole. Il 30 luglio bruciò un ettaro di terreno. Ci fu un grande lavoro di squadra e una "rete di collaborazione istituzionale e civile che ha permesso di difendere il territorio e garantire giustizia. L’amministrazione comunale ringrazia la Regione – si legge in una nota – intervenuta per sedare gli incendi, i carabinieri forestali coinvolti nelle indagini, la Municipale e La Racchetta di Gaiole". Il risarcimento è stato chiesto per le spese sostenute per le operazioni urgenti di estinzione del tentato incendio e per il danno d’immagine. subito anche per gli altri 4 incendi.