"L’approvazione della variante al piano regolatore, che arriva dopo il parere favorevole di 22 enti di controllo, dalla Regione all’Arpat, dalla Asl ai Comuni confinanti, scrive la parola fine al progetto Acea".
Così Juri Bettollini, sindaco di Chiusi, commenta l’esito del voto avvenuto l’altra sera in consiglio comunale: il passaggio importante è legato al divieto assoluto, previsto nella variante, di costruire impianti e trattare rifiuti in tutto il territorio chiusino. Oltre un anno e mezzo di polemiche e discussioni, con la cittadina divisa in due e toni a volte eccessivi, per una vicenda su cui il parlamentino locale, con il voto favorevole della maggioranza e l’astensione delle opposizioni, ha deciso in maniera irrevocabile.
"Si tratta di una decisione non interpretabile - aggiunge Bettollini -, questa vicenda, che per me ha avuto anche taluni strascichi personali pesanti, insegna che occorre un piano regolatore a livello regionale che individui preventivamente aree dove costruire questi impianti, tenendo conto dell’impatto sociale. La volontà popolare va rispetta e noi a Chiusi lo abbiamo fatto".
Parlando più in generali di temi urbanistici, il primo cittadino tiene a precisare che "questa variante, come del resto tutto il piano regolatore, affronta il tema dello sviluppo nell’ottica del rispetto delle caratteristiche del paesaggio toscano e di questo siamo particolarmente orgogliosi perché significa tenere fede a quel percorso che ci ha portato ad ottenere il bollino blu della Regione attraverso una visione che vuole evitare il cemento e le nuove edificazioni per prediligere il recupero dell’esistente. Per quanto riguarda l’introduzione della norma che vieta la costruzione di ogni tipo di impianto di trattamento rifiuti - chiosa Juri Bettollini - penso che sia la migliore conclusione di una vicenda che ha visto nella nostra città un grande momento di tensione, ma anche di confronto democratico".
Massimo Montebove