Pestato fuori dal locale a Siena, identificati gli aggressori

Si tratta di tre o più giovani originari della provincia di Grosseto. La città si stringe intorno a David Chiti e suo figlio: "Non accada mai più"

I carabinieri stanno raccogliendo elementi e testimonianze sulla brutale aggressione

I carabinieri stanno raccogliendo elementi e testimonianze sulla brutale aggressione

Siena, 17 aprile 2022 - L’abbraccio della città è arrivato ieri mattina. E si è stretto intorno a David Chiti, presidente dell’Associazione Centro Storico e a suo figlio Lapo, 18 anni, vittima due notti fa di un’aggressione selvaggia da parte di un gruppo di coetanei. Il risultato: naso rotto, occhio tumefatto, un dente scheggiato e 30 giorni di prognosi per guarire le ferite. Quella più profonda da ricucire però resta il forte senso di choc rimasto sulla pelle dopo l’episodio. Il pestaggio, avvenuto all’esterno di un locale fuori dalle mura di Siena, è stato raccontato direttamente dal padre che ha denunciato pubblicamente l’accaduto.

Tra i primi a manifestare la propria solidarietà c’è stato l’ assessore all’Urbanistica, Francesco Michelotti: "Esprimiamo la nostra solidarietà e vicinanza - ha commentato - a David Chiti e a suo figlio, per il grave episodio avvenuto l’altra sera a Siena. Ci auguriamo quanto prima che gli autori di questo gesto intollerabile siano identificati e perseguiti. Ribadiamo la condanna verso ogni forma di violenza e di odio. A David e suo figlio un abbraccio e gli auguri di pronta guarigione".

Un messaggio anche da parte dell’assessore alle Politiche Giovanili, Clio Biondi Santi. "Quello che è successo ieri notte a Siena - riflette - è un fatto gravissimo. Solidarietà a Lapo e a tutta la famiglia, augurandogli una pronta guarigione. Siena deve essere un posto sicuro. Ci stiamo impegnando affinché ciò accada, cosicché queste aggressioni non succedano mai più". Sull’episodio intanto sono partite le indagini dei carabinieri.

In base a quanto ricostruito finora gli autori sarebbero tre o più ragazzi originari della provincia di Grosseto. Il 18enne senese sarebbe stato avvicinato da uno di loro che, avrebbe attaccato briga per futili motivi all’interno del locale mentre il ragazzo stava parlando con una coetanea. I due, a quel punto sono stati accompagnati fuori dagli addetti alla sicurezza del locale mentre la ragazza è rimasta all’interno. A quel punto dopo poco altri due giovani suoi amici, hanno raggiunto il grossetano. Dopodiché il terzetto avrebbe puntato il 18enne, facendo scattare l’aggressione.

I presunti autori sono stati già identificati e, adesso, saranno le indagini a stabilire come sono andati i fatti e quali siano effettivamente le loro responsabilità. Dopo Pasqua invece la Questura potrebbe valutare, come da prassi in questi casi, se esistano i requisiti per prendere provvedimenti ai sensi dell’articolo 100 del Tulps che prevede la sospensione temporanea della licenza di un locale in caso di episodi di turbativa dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Il padre del 18enne, ieri intanto ha incontrato personalmente il sindaco Luigi De Mossi per confrontarsi sull’accaduto. Proprio Chiti, legato da un rapporto di stima e fiducia con il sindaco, tutt’ora avvocato del Foro di Siena, potrebbe scegliere di far assistere legalmente suo figlio proprio da lui. Era stato lo stesso Chiti a denunciare a caldo quanto accaduto al giovane. "Stavolta è successo a Lapo – ha detto – domani potrebbe accadere ad altri. Per questa ragione dobbiamo interrogarci su cosa sta succedendo. Ha germogliato il seme della violenza nella nostra città che è sempre stata civilissima. Dobbiamo andare a fondo e comprendere i motivi di ciò che sta accadendo, trovando antidoti insieme alle istituzioni".