"Percorso per visitare il santuario di Apollo"

San Casciano dei Bagni, i progetti del sindaco Carletti dopo l’eccezionale scoperta archeologica: "Rendere presto fruibile l’area".

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di Federica Damiani

Chissà se Elisabetta quando si è iscritta alla facoltà di Archeologia a Siena avrebbe immaginato di assistere un giorno a una della più importanti scoperte di epoca romana in terra toscana. Elisabetta è una ragazza di San Casciano dei Bagni che insieme a un gruppo di altri volontari ha aiutato i ricercatori durante le due campagne di scavi nell’area del Bagno Grande a San Casciano. L’anno scorso è stato emozionante ma quest’anno ci sono state le lacrime. In tanti ci hanno creduto. Giancarlo, impiegato del Comune che ha seguito gli scavi passo passo, Arturo il pasticcere che ha portato le colazioni ai ragazzi. Elisabetta insieme a Nicola, Irene, Ludovico e a tanti altri per due settimane si è svegliata all’alba, è andata in mezzo al fango, ha sopportato il vapore delle acque calde, sudato sotto il sole cocente, ha scavato e ha seguito i consigli del direttore degli scavi Emanuele Mariotti. Il giorno che è stato rinvenuto il primo orecchio di bronzo i ragazzi la sera hanno festeggiato con una birra in piazza. E quasi tutti i giorni c’era qualcosa da festeggiare. Fino all’ultimo. Il giorno in cui è tornato alla luce il basamento di un santuario e la stele votiva con un’iscrizione dedicato al dio Apollo.

Nell’altarino infatti si ringrazia Apollo per aver fatto guarire la liberta Triaria attraverso le acque termali. "Bingo – hanno pensato gli archeologi – questo è il sogno che si avvera". Un sogno iniziato oltre dieci anni fa. Le passate amministrazioni hanno intrapreso un percorso di ricerca, tanto silenzioso quanto proficuo.

Domenica sera, in piazza, c’era tutta San Casciano a rendere omaggio ai ragazzi degli scavi. Il sindaco Agnese Carletti ha ringraziato tutti: "Oggi si apre uno scenario nuovo – ha dichiarato – vogliamo rendere quest’area fruibile il prima possibile".

Per il sovrintendente Muzzi, "questa è una scoperta epocale che riporta alla luce un santuario salvifico dedicato ad Apollo è un meraviglioso augurio per l’inizio di grandi stagioni di scavi e una scommessa per la cultura in questi tempi difficili".

Il funzionario Jacopo Tabolli è entusiasta: "Gran parte del successo si deve alla caparbietà del team che ha affrontato uno scavo difficile. All’eccezionale epigrafe rinvenuta si legano anche offerte votive come ad esempio splendide orecchie in bronzo e piombo che alludono alle forze guaritrici del dio. E in fondo il piombo è sacro prima di Apollo all’etrusco Suri e dal materiale che emerge possiamo immaginare che il culto presso le sorgenti termali preceda ancora i romani e affondi nell’epoca etrusca. Una storia che l’archeologia potrà scrivere con le prossime campagne di scavo". Gli scavi riprenderanno a settembre. Oltre a quella di Siena le Università coinvolte sono quelle di Pisa, Dublino e Cipro.