Siena, pazienti infettati a oculistica: "Martedì le risposte"

Il dg del Policlinico Barretta: "Non mi preoccupano eventuali cause legali, la priorità è la salute delle otto persone che hanno avuto problemi"

Il direttore generale del Policlinico Antonio Barretta con l’assessore Simone Bezzini

Il direttore generale del Policlinico Antonio Barretta con l’assessore Simone Bezzini

Siena, 18 settembre 2022 - Il giorno dopo le rivelazioni de La Nazione sugli otto pazienti di Oculistica infettati, dopo che si erano sottoposti al trattamento contro la maculopatia, il direttore generale del Policlinico Le Scotte, Antonio Barretta, preferisce aspettare le risposte cliniche prima di dare corpo a sospetti e a sensazioni sulle cause dell’allarme.

Avete scoperto di quale batterio si tratta, innanzitutto?

"Aspettiamo i riscontri delle analisi di laboratorio - è la prima replica del professor Barretta - Le abbiamo disposte immediatamente, dovranno verificare ciò che può essere stato contaminato e da quale agente. Siamo intervenuti dopo i primi casi di pazienti infettati, lunedì o martedì avremo le risposte".

Come e quando avete scoperto quei casi di infezione?

"Tra l’8 e il 9 settembre a un numero di pazienti è stato somministrato il farmaco biosimilare per il trattamento della maculopatia. Nel fine settimana alcuni di loro sono tornati al pronto soccorso, accusando forti dolori agli occhi. Sono stati subito indirizzati in oculistica e operati immediatamente, sottoposti a un intervento di vitrectomia, per rimuovere il trattamento".

Ci sono state altre contromisure?

"Già domenica 11 settembre abbiamo richiamato tutti i 35 pazienti ai quali era stato somministrato quel farmaco in settimana. Gli altri stavano bene, non manifestavano sintomi particolari. Intanto abbiamo sospeso gli interventi previsti contro la maculopatia e bloccato la somministrazione del farmaco. Oltre ad avviare le indagini di laboratorio per determinare cosa abbia innescato l’infezione in quegli 8 pazienti trattati tra l’8 e il 9 settembre".

La prima certezza riguarda la data del problema. Avete già capito se l’infezione è partita in sala operatoria o nella fase di preparazione del farmaco?

"Saranno le analisi di laboratorio a dare le risposte ai suoi quesiti. Visto che gli approfondimenti sono in corso, mi sembrerebbe sbagliato replicare basandomi su sensazioni. I problemi potrebbero esserci stati in fase di preparazione o di somministrazione del farmaco".

Ma se il problema fosse stato nella farmacia, si potrebbe estendere all’Asl centro, dato che la sua Azienda fonisce quel farmaco anche agli ospedali fiorentini.

"Per questo abbiamo sospeso, per prudenza, anche le consegne del farmaco in questione all’Asl Toscana Centro. Ho parlato con il direttore sanitario dell’azienda, Emanuele Gori, e l’ho avvertito del problema. Nella farmacia del Policlinico prepariamo quel farmaco a un decimo del costo che ha senso sul mercato".

In quale sala operatoria sono stati eseguiti gli interventi?

"Stiamo riguardando l’intero percorso clinico, non ha senso anticipare altri particolari. Se dovesse emergere che ci sono stati problemi anche in altre fasi del trattamento, lo comunicheremo".

Temete cause e risarcimenti, come è accaduto a Firenze nel settembre di sette anni fa?

"La cosa che mi preoccupa è che gli otto pazienti stiano bene. Al momento è così, continueremo ad assicurare loro la migliore assistenza possibile. Gli interventi degli oculisti sono riusciti. Confidiamo che tutto vada per il meglio".

Bisognerà aspettare domani?

"Probabilmente martedì arriveranno le risposte. Avremo più elementi certi di oggi. Io voglio sapere dove si è sviluppato il batterio, per tranquillizzare i pazienti, i colleghi e le altre aziende. Dalla prossima settimana ricominceremo a consegnare il farmaco. Non do altre risposte, perché potrebbero essere confutate dal risultato delle analisi".