
Doccia fredda per i lavoratori Pay Care del sito di Monteriggioni, l’azienda infatti, con una comunicazione alle Segreterie territoriali di Fiom-Cgil e Fim-Cisl, ha informato che "le mutate ragioni organizzative e la necessità di dare sostenibilità economica agli interventi aziendali non rendono possibile incentivare la soluzione dell’esubero collettivo attraverso la somma di disgiunti interventi individuali, anche per gestire e conciliare la ratio delle previsioni contenute nell’accordo quadro e pertanto dal primo aprile e fino a nuova comunicazione non si procederà alle uscite incentivate".
"In sostanza tutte le condizioni dell’accordo sottoscritto il 20 ottobre 2022 che prevedevano l’erogazione di incentivi individuali per la risoluzione del rapporto di lavoro sulla base della non opposizione al licenziamento vengono sospese – tuona il segretario provinciale della Fiom Cgil, Massimo Onori –. Quindi l’unica strada che al momento sembra rimanere è quella prevista dall’accordo quadro sulle politiche attive del 26 luglio 2022 sottoscritto in Regione, tramite il quale le aziende del territorio che assumeranno i lavoratori in esubero potranno ricevere da Pay Care una “dote di ricollocazione” e dalla Regione un “contributo a sostegno dell’occupazione dei lavoratori interessati da crisi aziendali”".
La Fiom-Cgil di Siena ritiene che "l’inasprimento dei rapporti con l’azienda, la rigidità delle posizioni da parte di Pay Care e la tensione crescente degli ultimi giorni non sia il clima migliore per giungere a una soluzione della vertenza. Riteniamo quindi opportuno un nuovo tavolo in Regione, nell’ottica di capire se tramite le politiche attive è ancora possibile individuare uno o più soggetti imprenditoriali disposti ad assumere i lavoratori Pay Care in esubero".