Pasta, allarme per i prezzi record Coldiretti: "Aumenti inspiegabili"

Il direttore Solfanelli: "Il costo del prodotto è sceso del 30 per cento, è in corso una speculazione"

Pasta, allarme per i prezzi record  Coldiretti: "Aumenti inspiegabili"

Pasta, allarme per i prezzi record Coldiretti: "Aumenti inspiegabili"

di Orlando Pacchiani

Se a Siena si registra l’aumento annuo più alto d’Italia per quanto riguarda la pasta (fonte Assoutenti: crescita del 58 per cento, da 1,37 a 2,17 euro al chilo), dal mondo della produzione arriva un allarme. Anche perché il dato è enfatizzato da quello rilevato a livello nazionale dall’Istat, con un aumento medio del 18 per cento del prezzo della pasta a fronte di una diminuzione del 30 per cento del costo del grano duro. "Siamo di fronte a un fenomeno speculativo, a risentirne sono i nostri produttori e i consumatori", dice Simone Solfanelli, direttore di Coldiretti Siena.

I numeri del nostro territorio sono importanti: circa 2.500 produttori, oltre un milione di quintali di produzione di cereali di cui l’80 per cento grano duro, un fatturato che si aggira sui 60 milioni di euro. "Leggiamo che il costo della pasta è in sensibile aumento – prosegue Solfanelli – ma il costo della materia prima è scesa da 50 a meno di 35 euro al quintale. Perché? Per esempio stiamo registrando un aumento folle di importazione di grano dal Canada, dove sappiamo che gli standard di sicurezza alimentare sono assai diversi dai nostri perché è ammesso il glifosato. Quindi il consumatore subisce una beffa doppia: l’aumento del prezzo, la diminuzione della tutela della qualità".

Eppure per i produttori locali il momento è difficile: "I costi sono alle stelle, i ricavi sono sotto il livello dei costi di produzione", è la sintesi.

Ma come se ne esce? "Dando trasparenza al mercato – è la risposta di Solfanelli –, avendo ben chiaro chi produce e da dove viene il grano. E con accordi di filiera tra chi produce il grano e chi lo trasforma, auspicando un ruolo di primo piano della politica che dovrebbe facilitare questi passaggi. Le normative dovrebbero favorire le intese e la trasparenza, perché le speculazioni si annidano nel chiaroscuro dell’ignoranza".

"La pasta – si afferma nella nota di Coldiretti – è ottenuta direttamente dalla lavorazione del grano con l’aggiunta della sola acqua e non trovano dunque alcuna giustificazione le divergenze registrate nelle quotazioni, con la forbice dei prezzi che si allarga e mette a rischio i bilanci dei consumatori e quelli degli agricoltori".

Per Coldiretti nazionale bisognebbe "indagare sull’anomalia di mercato, anche sulla base della nuova normativa sulle pratiche sleali a tutela delle 200mila imprese agricole che coltivano grano. I ricavi non coprono infatti i costi sostenuti dalle imprese agricole e mettono a rischio le semine ma anche la sovranità alimentare del Paese".