Pasqua dolce negli agriturismi La stagione parte con il botto Taddei (Cia): "Presenze in crescita"

Pienone in città e nelle strutture della provincia con numeri confortanti per le tante prenotazioni "In arrivo adesso soprattutto gli italiani ma anche per gli stranieri la tendenza è al rialzo".

Pasqua dolce negli agriturismi  La stagione parte con il botto  Taddei (Cia): "Presenze in crescita"

Pasqua dolce negli agriturismi La stagione parte con il botto Taddei (Cia): "Presenze in crescita"

Una Pasqua dalle basse temperature ma col pienone annunciato, in città e in provincia. Albeghi, strutture ricettive in genere e ristoranti hanno già fatto un primo bilancio positivo, ora tocca anche agli agriturismi guardare con fiducia a quella che viene considerata la vera apertura della stagione. Coldiretti Toscana annuncia un “tutto esaurito“ nelle strutture agrituristiche, stimando circa centomila persona a tavola per Pasqua e Pasquetta e un giro d’affari di 15 milioni di euro in tutta la regione.

Federico Taddei, presidente Cia Siena, sottolinea "i numeri molto interessanti che ci arrivano dalle aziende, in crescita rispetto a quelli dello scorso anno".

In assoluto Siena raccoglie oltre 1600 aziende agrituristiche, dato che in valori assoluti pone la nostra provincia al terzo posto in Italia dietro Bolzano e Grosseto. E la Toscana è la prima regione in Italia, con circa 5500 aziende. "Le realtà della nostra provincia sono all’avanguardia per qualità e accoglienza – afferma Taddei – e questo viene ripagato da un’alta presenza turistica. Il periodo di Pasqua è tradizionalmente dedicato a un turismo soprattutto nazionale, ma sono già molto anche le presenze e le prenotazioni dall’estero".

Certo, dal settore arrivano anche richieste al mondo della politica e delle istituzioni, per problemi in alcuni casi annosi e la cui soluzione potrebbe favorire una nuova attrattività. "Chiediano da anni una sburocratizzazione di quello che rappresenta un enorme aggravio di lavoro per aziende spesso a conduzione familiare – osserva Taddei –. Negli ultimi anni la situazione è peggiorata, ormai gli agriturismi sono assimilati agli hotel da questo punto di vista, con costi enormi per realtà piccole".

C’è poi il tema croce e delizia: va bene la bellezza dei luoghi isolati, ma fino a un certo punto. "Soprattutto i clienti stranieri chiedono per esempio la banda larga – afferma il presidente Cia – invece siamo di fronte a realtà che hanno talvolta problemi di linee elettriche, di adduzione dell’acqua, spesso della semplice linea internet. Un problema di infrastrutture virtuali che si affianca a quelle reali, con strade che spesso hanno enormi difficoltà di manutenzione".

E meno male che le meraviglie del nostro territorio richiamano così tanti turisti da tutto il mondo. "Merito soprattutto del lavoro fatto nei secoli dagli agricoltori, che hanno modellato il nostro territorio", dice Taddei.

Orlando Pacchiani