
"Una grande manifestazione di affetto che mi ha emozionato", confessa padre Alfredo Scarciglia. Che ha festeggiato ieri i 25 anni come parroco di San Domenico, la basilica che custodisce la testa e altre reliquie di Santa Caterina. Alla messa celebrata per questa ricorrenza dal cardine Augusto Paolo Lojudice ieri mattina anche il sindaco Luigi De Mossi e molte autorità, rappresentanti delle forze dell’ordine. Non poteva mancare il priore Claudio Rossi del Drago, unitamente ad ex dirigenti della Contrada di cui Scarciglia è correttore – peraltro plurivittorioso – addirittura da prima di divenire parroco di San Domenico. Un grande abbraccio dai contradaioli, quello ricevuto da padre Alfredo, come pure dalla città.
La sorpresa è stato l’arrivo per la celebrazione religiosa, addirittura da Bergamo, all’età di 96 anni, di monsignor Gaetano Bonicelli, arcivescovo di Siena quando appunto Scarciglia iniziò a guidare San Domenico. Non è voluto mancare anche monsignor Antonio Buoncristiani, che ha guidato la chiesa senese fino alla nomina di Lojudice. Che al termine della messa ha fatto i complimenti a padre Alfredo per questi 25 anni dove il compito non è stato solo quello di fare il parroco in una chiesa e una comunità ma anche occuparsi di una basilica importante dove arrivano ogni anno migliaia di visitatori per rendere omaggio alla patrona d’Europa e d’Italia.
Bella la pergamena con la benedizione di Papa Francesco donata a Scarciglia. Bello soprattutto il calore delle persone che sono andate a salutarlo e che hanno partecipato, nei giorni scorsi, al triduo di preghiera con l’esposizione del Santissimo. "Voglio veramente bene a tutti i parrocchiani – ha detto padre Alfredo –, Siena è ormai casa mia". Il paggio della Contrada ieri mattina all’altare per rendere omaggio al correttore. Che ha un obiettivo da sempre chiaro in mente: niente Chiesa da museo ma viva e in cammino.
La.Valde.