"La Deputazione Generale ha invitato la Deputazione Amministratrice a valutare un’operazione di supporto alla Fondazione Toscana Life Sciences, nell’ottica di assicurare il sostegno e la crescita del distretto biotecnologico senese". E’ la stringata nota diramata da Palazzo Sansedoni al termine di una complicata seduta della deputazione generale, convocata per trovare una soluzione ai bilanci che si annunciano in profondo rosso, della Fondazione Tls.
Ovviamente non c’è nessun cenno a quale tipo di operazione di supporto stia pensando la Fondazione Mps. Ma la strada più probabile, forse l’unica percorribile, è quella di girare a Toscana Life Sciences la proprietà degli immobili ex Siena Biotech. Recentemente acquistati dalla Fondazione Mps dal commissario liquidatore della vecchia società di biotecnologie. E di conseguenza affittati a Tls per gli scopi istituzionali dell’incubatore nell’area del Petriccio. Palazzo Sansedoni presentò un’offerta di acquisto da 8 milioni di euro nel febbraio 2022, per quei laboratori. L’annuncio con una nota ufficiale che recitava:" L’operazione, in totale coerenza con la pianificazione strategica della Fondazione, ha lo scopo di assicurare la disponibilità dell’edificio della Fondazione Toscana Life Sciences, al fine di consolidarne la presenza e il ruolo nell’ambito del Parco Scientifico senese, come centro di ricerca e attrattore di imprese altamente innovative".
Poi l’acquisto che diventa effettivo ad aprile. Il commento, in quell’occasione, del presidente di Tls, Fabrizio Landi, fu di un’operazione ’win-win’. "Un affare in cui ci guadagnano tutti. La Fondazione Mps perché è diventata proprietaria di laboratori scientifici e spazi per la ricerca, grazie a un buon investimento che darà i suoi frutti con gli affitti incassati. La Fondazione Tls perché acquista sicurezza sul futuro, evitando che gli spazi ex Siena Biotech fossero preda di un fondo speculativo. Il territorio e le imprese e società incubate in Tls, perché avranno davanti a loro orizzonti più sgombri da nuvole".
Un anno e mezzo dopo l’orizzonte è diventato molto più fosco del previsto. La Fondazione Tls ha perso partner e imprese incubate, a partire da Diesse. E anche quelle che sono rimaste non sembrano passarsela tanto bene. Inoltre ha puntato molte fiches sugli anticorpi monoclonali, creando anche la Fondazione Tls sviluppo che, finanziata dal Ministero della Sanità e dalla Regione, avrebbe dovuto sobbarcarsi i milioni necessari per i test clinici sugli anticorpi, in piena pandemia Covid. Le varianti hanno reso inefficaci i monoclonali ’made in Tls’, i soldi promessi dal Governo sono rimasti sulla carta.
"Siamo preoccupati anche noi - ha commentato ieri Riccardo Baccheschi, ad di Achilles Vaccines - visto che siamo tra i finanziatori del progetto, avendo contribuito con 5 milioni di euro ottenuti da fondi internazionali. Se il Governo si rifiuta di saldare i debiti, sarà un problema". Anche con i milioni governativi, però, il bilancio 2023 di Fondazione Tls chiuderà in rosso per diversi milioni. Da qui il passaggio di proprietà dei laboratori. Che servirebbero da garanzia per una banca come il Monte dei Paschi o un consorzio di istituti di credito attento all’economia del territorio, per dare liquidità alla società e superare questa fase di stallo. Inevitabilmente la speranza è riposta sul Biotecnopolo e il centro nazionale antipandemico. Sbloccando quei 120 milioni di euro fermi nel conto di Bankitalia, molti nodi si scioglierebbero. Ce n’è anche un altro, però, nel prossimo futuro: la governance di Toscana Life Sciences. Bene informati parlano di un presidente della Regione Eugenio Giani molto stizzito per la situazione. E per la crisi di un’eccellenza che la Toscana ha smpre supportato.