
Un viaggio onirico, tra ninfei e paesaggi marini. Opere e installazioni che dialogano con le stanze di palazzo Chigi Zondadari,...
Un viaggio onirico, tra ninfei e paesaggi marini. Opere e installazioni che dialogano con le stanze di palazzo Chigi Zondadari, in un intreccio dinamico di forme e colori. Un intreccio vivo, che cambia, si evolve. Sono le opere dell’artista italo-sudafricana Bianca Bondi, che compongono la sua prima mostra personale in Italia intitolata ‘Earth, Coral, Clouds’, curata da Fiammetta Griccioli e Cloé Perrone, allestita nelle sale e nella corte del settecentesco palazzo che si affaccia su piazza del Campo, per la quarta edizione di Cortemporanea.
"Per la mostra Earth, Coral, Clouds – spiegano le curatrici – Bianca Bondi, con le sue opere, si insinua negli spazi di palazzo Chigi Zondadari entrando in dialogo simbiotico con l’iconografia allegorica dei soffitti e delle pareti del palazzo settecentesco. La natura è al centro della pratica dell’artista che, con materiali come sabbia, sale, muschio e fiori, dà vita a installazioni capaci di trasformarsi nel tempo, sfidando l’immutabilità dello spazio circostante. Il lavoro di Bondi si distingue per un approccio radicale ai materiali impiegati che mutano attraverso antichi processi alchemici, realizzando opere dove si incontrano saperi ancestrali e nuovi rituali. L’artista riflette sulla ciclicità dell’esistenza umana e sulle urgenze del presente: dalla perdita di senso collettivo alla fragile relazione con il nostro ecosistema".
Nella corte, la prima tappa di questo viaggio è una composizione sospesa di fiori e crocifissi bruciati, con la quale l’artista vuole evocare gesti di devozione e memoria. Nel salone da ballo si trova invece un antico ninfeo, realizzato con una vasca di acqua salata turchese. E poi ancora cieli stellati, un tavolo da banchetto dove si fondono merletti e minerali, un ambiente acquatico salino, superfici fluttuanti e composizioni floreali negli arazzi.
E poi le piccole vetrine della serie Bloom, che racchiudono al loro interno un mondo di suggestioni in cui materiali organici, conchiglie, sali e muschi si fondono tra le pagine dei libri che danno nome alle opere. Per la realizzazione della mostra, le curatrici hanno lavorato a stretto contatto con l’artista per quasi un anno, elaborando un progetto che esplora le tre dimensioni evocate dal titolo: terra, corallo e nuvole. Aperta al pubblico ieri sera, la mostra è visitabile su prenotazione scrivendo a [email protected], mentre la corte esterna è aperta dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 19.
Riccardo Bruni