Operazione del marchio Ac Siena Conte e Seedorf sentiti in video

I due big del calcio testimonieranno nel processo in collegamento web il 24 gennaio prossimo. La proposta del pm De Flammineis accolta dalle difese. Verrà usato per la prima volta il nuovo sistema

di Laura Valdesi

SIENA

Telecamere e cellulari in modalità registrazione già pronti ieri alle 14.30 davanti al tribunale. Erano attesi due personaggi del calibro dell’ex allenatore del Siena e della Juventus, ora al Tottenham, Antonio Conte più la stella ex Milan e nazionale olandese Clarence Seedorf. Chiamati come testimoni nel processo per la cessione del marchio dell’Ac Siena alla ’Black & white communication’ davanti al collegio Carrelli Palombi. Ma l’attesa è stata vana. Si è scoperto poco dopo in aula quando il pm Siro De Flammineis ha spiegato "che i due hanno inviato una giustificazione della loro assenza dicendosi disponibili però ad essere ascoltati in videoconferenza". Il presidente, già informato al riguardo, ha chiesto agli avvocati dei cinque imputati l’assenso che è arrivato. Saranno dunque sentiti il 24 gennaio nell’aula al terzo piano che è stata recentemente attrezzata per questo tipo di audizione, effettuata a Siena per la prima volta.

Con Fulvio Muzzi, storico responsabile delle infrastrutture del Siena, sono stati ripercorsi i passaggi di proprietà "anche se - dice - uscii dal cda quando De Luca vendette, restando un collaboratore esterno". Il pm gli ricorda di aver detto, quando fu sentito nel 2019, che Massimo Mezzaroma e Sganga si sarebbero riferiti a Mussari e al vice presidente Marino. Quando il difensore dell’ex presidente Mps, Fabio Pisillo, torna su questo passaggio Muzzi risponde di non ricordare. Relativamente poi alle cene che venivano svolte dalla società all’hotel Garden Muzzi spiega, sollecitato sempre da Pisillo, "che si erano spostati lì dal 2001-2002, all’epoca della presidenza De Luca". Più lunga la testimonianza di Valentino Fanti, che è stato segretario del cda di Rocca Salimbeni dal 2004 al 2016 e anche responsabile della segreteria della presidenza. Si è parlato di sponsorizzazioni che venivano sottoposte dall’area comunicazione al cda – l’ampliamento sarebbe avvenuto con l’avvento di Lombardi Stronati –, ricorda la cessione del marchio ma non la seguì nei vari passaggi. Ci si sofferma anche su quanto emerso nella testimonianza di Luca Magnoni, presidente del Monza quando entrò nel cda del Siena e collaborava con la società di proprietà di Seedorf. L’ex ad Fabrizio Viola, è già emerso, cercò di dare un contributo all’Ac Siena quando apparve chiaro che non sarebbe potuta proseguire la vicinanza economica di Rocca Salimbeni alle prese con l’inizio di una crisi clamorosa. Incontrò appunto Magnoni e Seedorf, come riferito in aula l’8 novembre scorso dall’allora presidente del Monza.