"Si sente Siena nell’aria". Sembra che siano state queste le ultime parole che Italo Calvino pronunciò in quel 19 settembre 1985, poco prima di spegnersi, nella stanza del Santa Maria della Scala, allora ancora un ospedale, in cui era ricoverato. Ed è un po’ come se quelle parole siano rimaste qui, da qualche parte, a stringere un legame profondo tra lo scrittore e la città.
Un ricordo che Siena si prepara a rispolverare grazie a un altro grande artista, lo scultore Fausto Melotti, scomparso proprio l’anno dopo di Calvino, con il quale lo strinse un rapporto intenso e ricco di scambi reciproci, accennati dallo scrittore nelle pagine de ‘Le Città Invisibili’: "C’è stato un momento in cui dopo aver conosciuto lo scultore Fausto Melotti, uno dei primi astrattisti italiani, (…) mi veniva da scrivere città sottili come le sue sculture: città sui trampoli, città a ragnatela". La mostra si intitola ‘Fausto Melotti. In leggerezza. Un omaggio a Italo Calvino’ ed è curata da Michela Eremita, con il supporto della Fondazione Fausto Melotti di Milano.
"Ha l’obiettivo di valorizzare l’affinità culturale ed estetica dei due amici – spiegano gli organizzatori – entrambi noti per gli equilibri, all’apparenza impossibili, in bilico tra il visibile e l’invisibile e per essere indiscussi protagonisti della scena artistica e culturale nazionale ed internazionale".
Il percorso espositivo si snoda tra 22 sculture di varie dimensioni e molti disegni, tra cui anche le opere diventate immagine dei libri di Calvino per le riedizioni nella collana Oscar Mondadori, avvenuta negli anni Duemila. L’inaugurazione è in programma per il 6 dicembre alle 17 e rimarrà allestita fino al 7 Aprile 2024.
Riccardo Bruni