"Non serviamo neri Qui siamo tutti razzisti" A Chiusi scoppia il caso

Una signora di colore insultata da un cameriere in un ristorante allo Scalo. La denuncia sul web di Primapagina, le dichiarazioni del sindaco Sonnini. .

"Non serviamo neri  Qui siamo tutti razzisti"  A Chiusi scoppia il caso

"Non serviamo neri Qui siamo tutti razzisti" A Chiusi scoppia il caso

di Massimo Cherubini

’Atto di razzismo in un ristorante di Chiusi Scalo’. La notizia, pubblicata su un sito web, Primapagina di Marco Lorenzoni ha fatto rumore. Nel cuore dello scalo ferroviario si è diffusa rapidamente. Caccia all’attività e al cameriere che avrebbe respinto, nonostante la disponibilità di posti a tavola, una signora di colore. Con l’aggravante di aver aggiunto la frase "qui siamo razzisti". Contenuti di una gravità inaudita. Che scatenano non solo le curiosità dei cittadini ma anche le reazioni determinate, del sindaco di Chiusi Gianluca Sonnini. "Se la notizia fosse confermata - dice il sindaco - sarebbe di una gravità estrema. La comunità di Chiusi ha sempre dimostrato di essere accogliente, lo ha fatto anche recentemente con i profughi ucraini e con altri profughi provenienti da diverse parti del mondo. Nel nostro territorio vivono comunità dell’est Europa e del nord Africa che ormai si sono integrate; soprattutto grazie all’attività portata avanti dagli istituti scolastici.

Se è successo, si tratta di un episodio isolato, anche se mi pare che ultimamente in Italia l’accoglienza non rientri tra le parole particolarmente gradite da chi governa il nostro Paese e il clima che si respira potrebbe indurre qualcuno ad adottare comportamenti che non appartengono al vivere civile, contrari ai principi democratici che sono previsti dalla nostra Costituzione. In ogni caso ribadisco che la comunità chiusina, nel suo complesso - conclude il sindaco - è sana e accogliente. Aspettiamo la verifica eventuale di questi fatti e dico da subito che siamo pronti, come Comune, ad intervenire nei confronti di questa attività dove si sarebbe registrato questo grave episodio di razzismo".

Tanti dubbi, tanti dinieghi. Abbiamo sentito alcuni degli operatori delle ristorazione nell’area della stazione. Tutti cadono dalle nuvole, affermano, di "non sapere nulla di questa vicenda". Non ci sono neppure denunce o esposti che potevano essere presentati dalla donna offesa con insulti razzisti ("qui i neri non li serviamo"). E anche con il diritto leso di sedersi ad un tavolo di un ristorante per consumare un pasto. Un fatto, se accaduto, grave come ha sottolineato il sindaco Sonnini. Manca - come detto - una denuncia o un esposto che punti l’indice contro il colpevole. Le forze dell’ordine stanno compiendo accertamenti.