"Nicchio, una vittoria per cambiare rotta"

Il capitano Bruni vede il bicchiere mezzo pieno. E chiede che il Comune acceleri sui tempi per mettere in moto la macchina .

Migration

di Laura Valdesi

SIENA

"Non penso affatto che sia un anno di lavoro buttato alle ortiche. Chi fa il Palio deve masticarlo quotidianamente. Testa in cassetta e pedalare. Si possono sempre aprire scenari e situazioni diverse, in una fase difficile come l’attuale. Anche dal punto di vista economico". Uomo di cavalli, concreto, Marco Bruni. Punta sui rapporti umani che nel Palio incidono, il capitano del Nicchio. E cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, seppure consapevole che il 2020 lascerà il segno nella Festa e nei suoi protagonisti.

Il 17 agosto è dietro l’angolo. Si comincia a ragionare del 2021: sarà l’anno di Brio, di Scompiglio o di Tittia?

"Sicuramente questi fantini diranno la loro perché hanno più Carriere conquistate. Ma non dimentichiamo anche altri, anch’essi già vittoriosi e pronti a confermarsi. Come pure colleghi che possono essere una sorpresa. Non faccio il diplomatico. Sarà importante vedere poi come arriveranno al dunque dal punto di vista psicologico".

In che senso?

"Sono atleti, tale aspetto è fondamentale. In un anno come questo qualcuno può essere svantaggiato, altri no. Non abbiamo pietre di paragone perché, fortunatamente, dalla seconda guerra mondiale non c’eravamo mai fermati".

Il capitano della Chiocciola dice che in realtà le dirigenze lavorano sodo: Bruni concorda?

"Noi abbiamo continuato, con maggiore difficoltà, è chiaro. Per telefono prima, adesso a voce. Quando sono stato eletto, non correvamo e neppure l’avversaria, per cui ho avuto tutto il tempo per il rodaggio. Ecco, semmai in questo periodo abbiamo fatto ragionamenti meno in affanno e in maniera più lucida"

Qualche fantino si è trovato in difficoltà.

"Abbiamo dato importanza ai rapporti umani, cercando di stare vicino alle persone. Ho riscontrato tanta maturità e condivisione nel cercare di sfangare questa stagione al meglio, tutti insieme. Per poi ripartire".

Un anno senza Carriere, la sete di vittoria che aumenta.

"I nicchiaioli hanno dimostrato maturità. Il Palio è importantissimo anche se la pandemia ha fatto risaltare forse ciò che si era un po’ perso di vista. Ossia che le Contrade non vivono della luce riflessa del Palio. Bisogna comunque essere fiduciosi che le cose cambieranno quanto a fortuna e a vittorie".

Vittorie al plurale?

"Sì, non è la prima volta che lo dico. Vincere è importante ma poi bisogna ripetersi per confermare l’inversione di tendenza. Due successi ravvicinati, per una Contrada che non assapora il successo da 23 anni visto che il 2020 si salta, rimetterebbero il Nicchio sulla giusta strada".

Pensiamo positivo: Straordinario a maggio o a settembre?

"Premesso che il popolo dei Pispini nei sorteggi non è mai stato fortunato, mi sembra difficile correre a maggio. Tempi stretti. per i cavalli è meglio dopo luglio e agosto, puoi fare scelte più oculate. Relativamente agli incastri delle squalifiche, se conviene o meno, non c’è molta differenza fra le due ipotesi".

D’accordo dunque su tre?

"Serve un avvenimento straordinario , la fine della pandemia potrebbe esserlo. Purchè sia finita davvero. Se non ci fosse una terza Carriera non mi strapperei i capelli".

Le priorità dal 17 agosto?

"Il Comune individui le date per l’addestramento, le iscrizioni, le previsite di ammissione all’Albo, mettendo in moto la macchina. Partiamo con ampio anticipo".

Un messaggio ai nicchiaioli?

"Siamo stati messi alla prova da quanto accaduto ma abbiamo compreso di essere fortunati a vivere a Siena dove la Contrada rappresenta una ‘famiglia’. Ora manca la vittoria che potrebbe cancellare tutto l’amaro"