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Siena "cancellata" da Netflix, duello in differita

Le polemiche sulla serie ‘Six Underground ’, con la città accomunata a Firenze, rivivono nel confronto tra De Mossi e Valentini

Le riprese del film

Siena, 9 maggio 2020 - Le sgommate alla Costarella, l’auto in volo al ponte di Romana, l’inseguimento davanti alla basilica di Provenzano. Alle scene fragorose di Six underground , produzione Netflix che aveva girato in città nel settembre 2018, erano seguite le polemiche all’uscita del film dodici mesi dopo: un montaggio azzardato aveva incastrato le immagini di Siena con quelle di Firenze, preoccupandosi più del livello adrenalinico delle sequenze (per chi apprezza) che non di una minima attenzione filologica. Un danno per la città, nonostante il contributo versato al Comune e l’indotto economico, oppure un’occasione da sfruttare per il futuro?

Su queste due interpretazioni si sono confrontati Bruno Valentini, Pd, e il sindaco Luigi De Mossi. Muovendo proprio dall’interrogazione dell’ex primo cittadino, slittata fino a ieri per la prolungata sospensione del consiglio. "C’è stata un’inevitabile perdita di immagine – ha accusato Valentini – e il contributo è stato di un quinto rispetto a quello per Firenze". Alla seconda osservazione, De Mossi ha risposto che "a Firenze la produzione ha lavorato per più di un mese, a Siena le tre giornate inizialmente previste sono diventate sei". Su questo versante per De Mossi il bilancio è "molto positivo", anche perché ai 100mila euro vanno aggiunti circa 10mila euro tra canone di occupazione del suolo pubblico e accessi ztl, le ricadute positive per i commercianti costretti a chiudere per le riprese, l’indotto generato da circa 300 persone che per cinque giorni hanno soggiornato a Siena".

Poi c’è il tema controverso di come la città sia stata rappresentata nella pellicola: "Come accade in tutte le produzioni di questo livello – ha detto il sindaco – il soggetto e la sceneggiatura non sono oggetto di trattativa. La proposta era da accettare o rifiutare in blocco".

Ma per De Mossi il risultato è stato comunque positivo, grazie alla notorietà di regista, interpreti e alla distribuzione di Netflix: "Hanno garantito visibilità in misura unica alla nostra città, riconoscibile in varie inquadrature e ringraziata nei titoli di coda". Citazioni rilanciate su rassegne stampa e social. "Siena è ben riconoscibile con il suo patrimonio architettonico e ha cdimostrato di poter essere un set ideale. Questo può essere un incentivo per altre produzioni che intendono lavorare nella nostra città". Ma le posizioni restano distanti. Per De Mossi si è trattato di "una buona opportunità e un buon investimento", per Valentini "la reazione del sindaco è inadeguata, doveva indignarsi". o.p.