Naspi 2023 con reddito diverso da ’zero’. L’invito del Patronato

I beneficiari di NASpI che nel 2023 hanno dichiarato un reddito presunto diverso da zero devono confermare entro il 31 gennaio 2024 il reddito definitivo, pena la sospensione della prestazione. Invitiamo i beneficiari a rivolgersi al Patronato Inca Cgil.

I beneficiari di NASpI che, durante l’anno 2023, hanno presentato una dichiarazione relativa al reddito annuo presunto indicando un reddito diverso da ’zero’, devono confermare entro il 31 gennaio 2024 il reddito definitivo ed indicare anche il reddito presunto per l’anno 2024 se esistente, pena la sospensione della prestazione. "Diversamente dagli anni precedenti - spiega il direttore provinciale del patronato Inca Cgil Alessandro Boccardi - in caso di comunicazione per l’anno 2023 di reddito presunto pari a ‘zero’ e che lo stesso reddito per l’anno 2024 sia presunto a ‘zero’, non dovrà essere fatta nessuna comunicazione all’Inps e la prestazione NASpI non verrà sospesa. La comunicazione deve invece essere obbligatoriamente fatta nel caso in cui nel 2023 sia stato dichiarato un reddito presunto ‘diverso da zero’. Invitiamo i beneficiari in questione a rivolgersi al Patronato".