Mutui, i segreti del tasso fisso. "Niente panico sui rialzi, dureranno poco"

Maurizio Bai, capo della rete commerciale Mps imprese e private. "Le rate dei mutui aumenteranno in questi mesi, l’Euribor poi scenderà. Nove famiglie su 10 scelgono i mutui fissi, l’inflazione pesa di più"

Maurizio Bai

Maurizio Bai

Siena, 18 marzo 2023 –  «Le rate mensili dei mutui saliranno di qualche centinaio di euro ad aprile mentre si riscontrerà un maggior rialzo per quelle semestrali. Stimiamo che sarà un rialzo temporaneo. A fine anno il trend di crescita dell’Euribor si dovrebbe stabilizzare per poi tornare a scendere. E già oggi i tassi tendenziali per i mutui e i prestiti pluriennali sono più bassi, basta guardare gli indicatori a lunga scadenza (IRS 25 anni, IRS 30 anni) per comprendere che il tasso fisso è più basso del tasso a breve. Di fatto oggi registriamo un tasso di inflazione più alto dei tassi dei mutui sia a breve che a lungo termine". Maurizio Bai, chief commercial officer Imprese e Private del Gruppo Monte dei Paschi, prova a tranquillizzare famiglie e imprese sottolineando che la situazione nei prossimi mesi dovrebbe rientrare su parametri normalizzati.

«C’è un altro dato importante - aggiunge Bai - da tenere presente per non allarmarsi troppo: la maggior parte dei mutui che la nostra banca ha erogato negli ultimi 5 anni è a tasso fisso. Quindi

non subiranno variazioni. Infine, i mercati hanno già scontato l’ultimo rialzo di giovedì della Bce. Infatti l’Euribor è già sceso di 20 punti base". Il chief commercial officer di Mps aggiunge anche le proiezioni sui tassi applicati alla clientela: "Oggi un mutuo a tasso variabile indicizzato all’Euribor a 6 mesi ha mediamente un tasso tra il 4% e il 5% compreso lo spread applicato dalla banca e un nuovo mutuo a tasso fisso sta nell’ordine del 3,5%-4% con durata trentennale".

I calcoli dei sindacati e delle associazioni dei consumatori sui 40 euro al mese di aumento per mutui da 100mila euro potrebbero rivelarsi esatti, ma temporanei. Il mercato immobiliare non subirà eccessivi contraccolpi a causa dell’andamento dei tassi, perché è verosimile che ci sia un calo della domanda e una conseguente riduzione dei prezzi che in parte compenserà l’aumento dei tassi. Discorso un po’ diverso per i finanziamenti alle imprese. «In questo caso contano altri fattori - spiega Maurizio Bai - a cominciare dal rating delle imprese, dalla durata dell’affidamento e dalla tipologia delle garanzie. E anche per le aziende, nonostante gli spread più alti rispetto a quelli applicati alle famiglie, in questo momento l’IRS a 10 anni è più basso dell’Euribor a 6 mesi".

Nel 2024, forse anche prima, la Bce potrebbe invertire la rotta sui tassi, dopo un altro rialzo minimo. "La Banca – conclude Bai - è molto attiva sui finanziamenti alle piccole e medie imprese, sia a breve che a medio termine, con un particolare focus sull’agroalimentare. Sul territorio la Banca conta 15 centri specializzati e abbiamo 4 miliardi di euro di finanziamenti a breve e medio termine, a testimonianza del lavoro fatto in questo importante settore dell’economia italiana. La Banca ora si sta specializzando ancora di più sui piani integrati di filiera per finanziare lo sviluppo e la crescita delle aziende italiane dell’agrifood. Ha messo a disposizione delle imprese prodotti e servizi innovativi, quali il pegno rotativo per il settore vitivinicolo. MPS sostiene le aziende anche nei loro processi di internazionalizzazione con prodotti ad hoc. Infine sui mutui la Banca ha un’offerta di mutui variegata per coprire tutte le esigenze della clientela. Registriamo al momento una richiesta stabile di mutui per l’acquisto della prima casa".