Mustafa saluta: "Ciao Siena, grazie" Nove mesi vissuti calorosamente

La famiglia siriana El Nezzel parte stamani per Budrio, dove il piccolo e il babbo inizieranno le cure. Un video per ringraziare l’Arcivescovo, la Caritas e la città. Raccolti 45mila euro per la riabilitazione

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Nove mesi dopo, per la famiglia del piccolo Mustafa El Nezzel, il bimbo siriano che oggi ha 6 anni, nato senza arti dopo che la madre in gravidanza aveva inalato il gas Sarin sganciato sulla popolazione dall’aviazione di Assad, è il momento di lasciare Siena in direzione Budrio. La cittadina vicino Bologna, che ospita il centro protesi Inail, all’avanguardia in Italia, dove inizierà il percorso terapeutico.

Protagonisti del meraviglioso scatto che ha commosso il mondo, ‘Hardship of life’ realizzato dal fotografo turco Mehmet Asian per il Siena International Photo Awards, simbolo del dramma siriano, Mustafa e il padre Munzir arrivarono a Siena nel centro Caritas ad Arbia nello scorso gennaio, seguiti dalla famiglia. Sono stati accolti e sostenuti da uno straordinario sentimento di solidarietà da parte di tutta la comunità di Siena e provincia. Adesso, i genitori e i tre figli si preparano al trasferimento che permetterà a Mustafa di sottoporsi all’intervento che gli regalerà le protesi per ricostruire gli arti mancanti. Anche il padre dovrà sottoporsi a un intervento per la gamba mancante.

Alla vigilia della partenza la famiglia siriana ha voluto inviare un video di ringraziamento ai senesi che li hanno accolti. "Ringraziamo la città di Siena – esordisce Zeynep, la madre -, la Diocesi, tutti i responsabili per averci accolto qui. È il momento di proseguire per Bologna e cominciare le cure di Mustafa, ma ci teniamo a ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini, i volontari, gli amici, il Cardinale Lojudice, don Vittorio, la nostra interprete Amano. Tutti coloro che ci sono stati vicini. Sappiamo che Siena ci accoglierà sempre a braccia aperte, così come l’Italia e il popolo italiano".

La famiglia saluta, e sul volto di Mustafa compare un bellissimo sorriso: "ciao Siena, grazie!". È il saluto di un bambino di 6 anni che ha vissuto il terrore dei bombardamenti e che ha trovato rifugio e assistenza in una città che adesso è parte integrante della sua vita e di quella della sua famiglia. La città dove ha ricevuto le primissime cure e dove è nata la sorellina Maria, e che nonostante il trasferimento sarà sempre pronta ad accogliere Mustafa e il suo sorriso.

Ma il ruolo di Siena e l’impegno nei confronti di Mustafa non termina qui: ad oggi i fondi raccolti dalla Caritas a favore della famiglia siriana sono pari a 45mila euro e continueranno ad essere utilizzati per sostenere e avviare il nuovo processo di inserimento e di cura nella comunità di Budrio. Un processo che inizierà oggi alle 15,30, con la conferenza stampa promossa dal Comune di Budrio per accogliere la famiglia El Nezzel presso la Sala Ottagonale delle Torri dell’Acqua, e che vedrà la partecipazione di don Vittorio Giglio, vicario episcopale e direttore dell’ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Siena, ed Anna Ferretti, membro dell’Equipe Caritas di Siena.

Un’ideale staffetta della solidarietà, scattata per merito di una bella foto, di un festival capace di muovere le coscienze planetarie, di una città che ha sempre dimostrato di essere sensibile alle storie dell’infanzia violata e di un’Arcidiocesi capace di mobilitarsi anche quando i riflettori si spengono. Sono stati tanti i momenti in cui, in questi mesi, il piccolo Mustafa e la famiglia El Nezzel hanno avvertito il calore della comunità che li aveva accolto. Ora sono pronti per un’altra storia, per un futuro migliore per un bambino di 6 anni. Che vuole camminare da solo per andare a scuola, sulle sue nuove gambe.