
L'ospedale senese delle Scotte (Di Pietro)
Siena, 1 luglio 2014 - ANCORA un gesto di grande generosità che la scorsa notte ha portato ad una donazione multiorgano e trapianto di cuore alle Scotte. La donatrice è un’infermiera del reparto di rianimazione del nostro ospedale che era caduta da cavallo venerdì della scorsa settimana mentre stava facendo una passeggiata nelle campagne intorno a Murlo. La donna, 58 anni, era rimasta staffata e poi era caduta battendo violentemente la testa. Era stata subito soccorsa e portata al policlinico dove i medici avevano fatto di tutto pur di strapparla alla morte. Purtroppo è stato tutto inutile. Dopo tre giorni di agonia è morta. La famiglia ha esaudito il desiderio più volte espresso dalla congiunta e ha autorizzato l’espianto multiorgano e così la speranza di una nuova vita si è riaccesa per altre quattro persone tra Siena, Udine, Torino e Pisa. La cinquantottenne ha infatti donato il cuore che è stato trapiantato a Siena, il fegato è andato ad Udine, un rene a Torino e un altro rene a Pisa; sono state inoltre donate le cornee e la cute. «Un bel gesto di generosità della famiglia – commenta Laura Savelli del coordinamento organi dell’AOU Senese – pur in un momento di profondo dolore per la perdita della persona cara».
L’ÈQUIPE cardiochirurgica e di sala operatoria delle Scotte, con i cardiochirurghi Massimo Maccherini e Giuspee Davoli, l’anestesista Alessandra Pastorino, la perfusionista Emanuela Desogus e tutto il personale tecnico e infermieristico, hanno lavorato tutta la notte per il trapianto di cuore su una giovane paziente proveniente da fuori Toscana. Il programma trapianto di cuore dell’AOU Senese è l’unico attivo in Toscana: quello effettuato nella notte è il 380esimo trapianto di cuore dall’inizio dell’attività ed è il decimo fatto nel 2014. «L’intervento – spiega Maccherini – è andato bene e attualmente la paziente è affidata alle cure della Terapia Intensiva Cardiotoracica, diretta dalla professoressa Bonizella Biagioli, ed è in prognosi riservata. Il nostro pensiero e un sentito ringraziamento va alla famiglia della donatrice e, con un affettuoso abbraccio, vogliamo raggiungere anche tutte le famiglie di chi ha scelto di donare organi e tessuti dei propri cari perché è grazie a loro che può riaccendersi la speranza per altri pazienti».
E’ stata una lunga notte alle Scotte e come sempre medici e infermieri si sono adoperati perché l’espianto e i successivi trasferimenti degli organi andassero a buon fine. Riusciti anche gli interventi dei reni. Donare gli organi è una decisione importante e riaccende la speranza in tante persone che possono continuare a vivere grazie proprio a quel gesto di amore. E la donatrice che di mestiere faceva l’infermiera in un reparto particolare quale è una rianimazione e ogni giorno gurdava in faccia la malattia lo sapeva bene. L’autorizzazione data dalla sua famiglia in un momento di grande dolore quale è il perdere una persona cara diventa, come sempre, un gesto concreto di aiuto a chi ha la vita appesa ad un filo. A fronte di questo vanno condivise le parole del dottor Maccherini che ha voluto ringraziare per questo nuovo gesto di amore verso gli altri.