Mps-Bper, tornano le voci di fusione. Il dossier sul tavolo a primavera

Intanto Rocca Salimbeni ha sostituito nei comitati il dimissionario Giorgino, in attesa del reintegro del cda

Mps-Bper, tornano le voci di fusione. Il dossier sul tavolo a primavera

Mps-Bper, tornano le voci di fusione. Il dossier sul tavolo a primavera

Da una parte il ritorno delle voci - ricorrenti, peraltro - di una possibile operazione di fusione Bper-Banca Monte dei Paschi, dall’altra l’indicazione che il rinnovo dei vertici della banca modenese previsto per primavera mal s’intreccia con un’operazione di questa portata, che coinvolge anche la quota del ministero dell’Economia.

Nel caso di una possibile fusione sostanzialmente alla pari, lo Stato scenderebbe intorno al 17 per cento e quindi le pressioni dell’Europa per un’uscita potrebbero diminuire, anche a fronte di una diluzione della quota già avviata con la cessione del 25 per cento.

Non se ne riparlerà in ogni caso prima di marzo, quando Banca Mps avrà già annunciato l’utile 2023 ad oggi stimato in 1,1 miliardi di euro, con il ritorno a un risultato ampiamente positivo dopo tanti anni di difficoltà.

Nel frattempo, dopo le dimissioni di Marco Giorgino entrato nel board di Mediobanca, Rocca Salimbeni annuncia che "sono in corso di avvio le attività istruttorie dirette a valutare l’integrazione del consiglio di amministrazione". Per il momento il cda dell’istituto di credito senese ha provveduto a effettuare alcune nomine proprio in seguito alle dimissioni di Giorgino.

Quali nuovi componenti del Comitato rischi e sostenibilità e del Comitato remunerazione, sono stati individuati i seguenti amministratori indipendenti: per il Comitato rischi e sostenibilità Laura Martiniello, che contestualmente cessa di essere componente del Comitato remunerazione; per il Comitato remunerazione Paola De Martini e Lucia Foti Belligambi.

Il Comitato rischi e sostenibilità ha provveduto inoltre a nominare quale proprio presidente - in sostituzione di Giorgino - Alessandra Giuseppina Barzaghi, amministratore indipendente già componente del medesimo Comitato.

Il titolo ieri alla fine, dopo una partenza col segno positivo, ha fatto registrare una leggera flessione, attestandosi a un valore di 2,99 euro, pari a una capitalizzazione di 3,76 miliardi di euro.