Cecilia Marzotti
Cronaca

Trovato morto, sangue ovunque: una sola coltellata al cuore. E' mistero

La scoperta in un appartamento del centro. Indagini a 360 gradi

Antonino Nastasi (archivio Ansa)

Siena, 18 febbraio 2015 - UNA SOLA coltellata dritta al cuore, un giovane padre di famiglia trovato senza vita in un lago di sangue. Una morte terribile avvolta nel mistero. Il dramma si consuma in un appartamento nel centro storico di Siena che si affaccia su una delle basiliche più famose della città del Palio: San Domenico. Qui un 46enne molto conosciuto per le sue molteplici passioni (dal baseball alla contrada) viene trovato in una pozza di sangue dopo una denuncia di allontanamento presentata dalla moglie alla polizia stradale. Ieri mattina la donna aveva bussato alla porta degli agenti e aveva loro raccontato di essere preoccupata perché dal giorno prima non riusciva a mettersi in contatto con l’uomo. Gli aveva telefonato numerose volte senza mai ottenere risposta e non sapeva dove fosse finito. Gli agenti della Stradale si erano immediatamente attivati e fin da subito avevano cercato di localizzare il 46enne attraverso il cellulare. Risultava acceso e quindi una cella lo aveva agganciato. Il telefonino «raccontava» che si trovava in una casa proprio al centro di Siena. La moglie aveva confermato che in quella zona c’era un’unità immobiliare di proprietà della famiglia.

LA DONNA e gli agenti arrivano fino a quella casa, aprono la porta e davanti al loro occhi «esplode» in tutta la sua crudezza la tragedia consumatasi diverse ore prima. l’uomo è disteso per terra, nel cuore ha conficcato un grosso coltello da cucina e tutto intorno una enorme macchia di sangue si allarga sul pavimento. Cosa è accaduto in quell’appartamento? Le domande si affastellano le une sulle altre con il trascorrere delle ore, tanto che sul posto ai primi poliziotti si aggiungono i colleghi della Mobile e perfino il pm di turno, dottor Antonino Nastasi.

GLI UOMINI in divisa setacciano tutto l’appartamento alla ricerca di elementi che possano aiutare a capire e a chiarire le ore precedenti la morte del quarantenne. Cercano prove per rispondere ai numerosi interrogativi che nelle ore successive alla scoperta del corpo senza vita confondono in parte i contorni del dramma. A occhio nudo non c’è nulla di particolare. Nessuna effrazione alla porta di ingresso (ma questo vorrebbe dir poco se ipotizziamo sia stato lui stesso a far entrare qualcuno che conosceva), nessun segno di colluttazione e non ci sono neppure biglietti di addio che facciano propendere per una morte voluta, sia pure in quel modo così terribile. Non contenti, gli stessi poliziotti cercano e trovano anche l’auto dell’uomo: forse là c’è la soluzione che può chiarire una volta per tutte la morte del giovane padre di famiglia. Ma non c’è nulla neppure dentro alla macchina.

MA CHE in questa tragedia ci sia qualcosa che non convince lo dimostrano l’apertura di un fascicolo – per ora contro ignoti – da parte della procura (un atto dovuto?), la Mobile che ascolta i familiari e i conoscenti del quarantaseienne e la salma messa a disposizione dell’autorità giudiziaria in attesa che la stessa decida se far fare l’autopsia, oppure no. Il pm non vuol lasciare nulla di intentato, oppure con il trascorrere delle ore gli uomini della Mobile hanno raccolto elementi che richiedono più approfonditi accertamenti? Le domande rimbalzano sulla pietra serena di Siena dove l’uomo era nato, si era diplomato e aveva visto nascere suo figlio, e dove ha trovato la morte. E così la città è costretta a confrontarsi con una nuova tragedia e torna indietro con la memoria, pensando a sette anni fa quando un altro suo figlio era morto in circostanze simili. Allora come ieri un coltello conficcato nello sterno, all’altezza del cuore.