"Montagnola, meno tagli e più controllati"

Paral una delle imprese proprietarie dei 14mila ettari dell’area: "L’area è a rilevanza ambientale, le leggi sono seguite con scrupolo"

"Montagnola, meno tagli e più controllati"

"Montagnola, meno tagli e più controllati"

"Il taglio del legname nell’area della Montagnola, zona sottoposta a regime di vincolo ambientale, è sottoposto a stringenti controlli preventivi per il rilascio delle autorizzazioni e verifiche molto superiori rispetto ad altre zone. E in confronto con il passato c’è un’oggettiva riduzione dell’attività di taglio e quindi della relativa redditività". A parlare è Enrico Fanciulli, titolare dell’azienda Bagno a Sorra, una delle imprese proprietarie dei 14.680 ettari dell’area della Montagnola.

"Qui da sempre i boschi sono stati utilizzati dall’uomo, prima per la produzione di carbone fino agli anni ’50, poi dagli anni ’70 con la ripresa del prelievo di legna da ardere. Da quando è diventata area a rilevanza ambientale, le norme sono diventate molto più stringenti" osserva ancora Fanciulli. Tradotto: mentre i comitati protestano per le modalità e le quantità dei prelievi boschivi, dai proprietari dei terreni interessati si ribadisce non solo la conformità a leggi e regolamenti emanati dai vari livelli istituzionali, ma anche la diminuzione effettiva dei prelievi.

Come esempio, si citano i limiti complessivi alla quantità di legna che può essere tagliata, quelli legati alla tempistica per l’abbattimento degli alberi (che qui devono avere almeno venticinque anni), la stessa mole di verifiche. "È praticamente impossibile che si verifichino attività abusive – osserva Fanciulli – e i controlli dei Carabinieri forestali sono costanti e puntuali. Poiché anche piccole difformità rispetto ai piani presentati sono rilevate e sanzionate, è evidente che nel complesso il taglio dei boschi si svolge all’interno delle regole, proprio perché qui il livello di attenzione è più intenso che altrove".

Anche per questo, per sostenere con la forza della compattezza la propria posizione, si sta formando proprio in questi giorni la sezione senese del coordinamento dei silvicoltori toscani, che si è dato come primo atto una carta dei principi etici che ogni partecipante dovrà sottoscrivere. "In quanto titolari delle aziende proprietarie dei boschi siamo i primi difensori del territorio – afferma Fanciulli – proprio perché nessuno più di noi è interessato alla sua tutela e salvaguardia. La nostra attività, che ha salde radici storiche, è anche essenziale per la manutenzione di queste aree, per la pulizia dei boschi e la prevenzione degli incendi".

Orlando Pacchiani