Monossido in chiesa, nuovo allarme. Suona il rilevatore comprato dal parroco

Dopo che ha suonato il rilevatore comprato dal parroco di Castellina in Chianti sono arrivati i pompieri. Funerale 'trasloca'

Vigili del fuoco

Vigili del fuoco

Castellina in Chianti (Siena), 14 gennaio 2019 - Dovranno fare un monumento al loro parroco gli abitanti di Castellina in Chianti. Perché don Luciano Tomek il 23 dicembre ha salvato i fedeli, accorgendosi che i malori alla recita di Natale dei bambini in chiesa erano dovuti a qualcosa di strano. Monossido di carbonio, si scoprì dopo che in 12 andarono al pronto soccorso delle Scotte.

Finita qui? Neppure per sogno. Perché proprio grazie all’idea avuta dal sacerdote di installare in chiesa, palcoscenico del primo malore, un apparecchio che rileva la presenza di quel ‘killer’ silenzioso, ha per la seconda volta sventato un potenziale pericolo. Non ci sono stati svenimenti o malesseri ieri nella parrocchia del SS. Salvatore a Castellina. Nessuno si è accorto di niente alla messa delle 11 a cui erano presenti adulti e bambini. Ma il rilevatore ha suonato. E i vigili del fuoco, subito chiamati dal parroco per verificare, hanno confermato che in effetti c’era monossido sia in chiesa che nell’abitazione del sacerdote. Il riscaldamento è stato spento. E il funerale previsto per le ore 15 ha dovuto traslocare nella cappella della della Casa di riposo del paese, anche se più piccola, perché si è reso necessario arieggiare abbondantemente l’edificio religioso. 

Una vicenda incredibile, quella di Castellina in Chianti. Pensare che i tecnici, dopo le 12 persone intossicate del 23 dicembre, erano intervenuti sull’impianto e giovedì c’era stato il collaudo da parte della ditta. Tutto in regola. Ieri era dunque il primo giorno che si accendeva il riscaldamento, anche se la messa di Natale era stata celebrata regolarmente. Poco importava se al freddo. Finalmente si poteva tornare alla normalità, la bella sensazione dei parrocchiani che sono stati vicini a don Luciano in questa disavventura. Poi quel ‘bip’ durante la celebrazione religiosa che ha insospettito il sacerdote. E le successive verifiche con apparecchi omologati hanno confermato il sospetto. Adesso bisogna andare a fondo e scoprire presto cosa non funziona in quell’impianto.