Molestie verbali, nuova denuncia. Ma stavolta è del prof nel mirino

Il docente del liceo Buoninsegna nei prossimi giorni busserà in Procura per un esposto contro ignoti. Via intanto all’audizione del secondo procedimento disciplinare che riguarda altre allieve

Il caso riguarda un docente (foto d'archivio)

Il caso riguarda un docente (foto d'archivio)

Siena, 15 maggio 2022 - Una denuncia contro ignoti. È quella che nei prossimi giorni sarà presentata alla Procura di Siena dal professore del liceo artistico Buoninsegna, accusato da una delle sue ex studentesse di molestie verbali. L’ipotesi di reato sulla quale il docente sta valutando di chiedere alla magistratura di indagare potrebbe essere diffamazione o diffamazione aggravata. La contromossa arriva a quasi un mese dalla denuncia pubblica fatta dall’associazione anti violenza ‘Donna chiama donna’, che ha portato alla scoperta della vicenda nel liceo senese con la diffusione di una serie di messaggi che il docente avrebbe inviato all’ex studentessa, oggi maggiorenne.

L’uomo pochi giorni dopo la denuncia pubblica aveva ricevuto una sospensione di cinque giorni da parte della dirigente scolastica e aveva lasciato il ruolo di vicario della preside, presentando comunque richiesta di sospensiva contro il provvedimento al giudice del lavoro. Sul caso, dopo la segnalazione inviata via Pec dai legali dell’associazione ’Donna chiama donna’ alla preside a inizio anno e la trasmissione di quest’ultima alla Procura, è stato aperto un fascicolo. Nei prossimi giorni intanto, sempre per l’uomo, scatterà l’appuntamento con un secondo procedimento disciplinare che vede al centro i messaggi che avrebbe inviato ad altre allieve e che avrebbero fatto venire meno il suo ruolo di insegnante. Dalla ricostruzione dei fatti, sembra tuttavia che le liceali a cui si fa riferimento per quanto attiene ai messaggi che riguardano il periodo tra il 2019 e fino a ottobre 2020 non fossero sue studentesse nell’arco temporale considerato.

Questo, in teoria, farebbe venire meno l’esercizio di un suo ’potere’ su di loro, essendo l’uomo diventato vicario dell’istituto quando lo scambio di messaggi era già terminato. Per quanto riguarda invece la vicenda al centro delle indagini della Procura, l’uomo (che al momento non ha ricevuto nessun avviso), tramite il suo legale Maurizio Forzoni, ha già chiarito come nei messaggi scambiati sui social con l’ex studentessa "non c’era la benché minima malizia, ma erano semplicemente il frutto del rapporto esistente nella scuola, di massima disponibilità e cordial ità tra professori e studenti". Ora per il professore è scattata l’ora della contromossa con la quale chiederà alla Procura di valutare se il suo nome sia stato infangato, con quali conseguenze e da parte di chi. Ma, soprattutto, se esista il fumus di qualche reato nella divulgazione della vicenda relativa allo scambio di messaggi con l’ex studentessa.