Presunte molestie a scuola Il caso finisce in Parlamento

Presentata un’interrogazione al ministro dell’Istruzione dall’onorevole Cenni e altre 15 deputate del Pd

Il caso delle presunte molestie verbali e di ’catcalling’ mosse da una ex allieva nei confronti di un professore del liceo artistico ’Buoninsegna’ finisce in Parlamento. "Ho depositato nelle scorse ore un’interrogazione al Ministro dell’Istruzione e alla Ministra delle pari opportunità firmata anche da molte colleghe deputate del Pd (Cantini, D’Elia, Bruno Bossio, Rotta, Morani, Cantone, Pezzopane, Gribaudo, Pollastrini, Nardi, Bonomo, Giagà, Mura, Lorenzin e Madia) perché si apra una riflessione", scrive l’onorevole Susanna Cenni (nella foto). "Mentre attendiamo che chi è competente ricostruisca fatti ed eventuali responsabilità – osserva – ci deve servire soprattutto per chiederci e comprendere se e come il mondo della scuola sia fino in fondo, davvero, in grado di rappresentare un luogo sereno e sicuro per gli studenti e le studentesse e se ci siano a sufficienza strumenti cui essi possono rivolgersi". "E’ legittima e sacrosanta la necessità di appurare l’eventuale presenza di comportamenti illeciti da parte di un docente in questo caso specifico, senza dimenticare mai che il confine delle molestie sessuali può essere delimitato e definito solo da chi si trova a subirle, a percepirle e mai, al contrario, da chi eventualmente le mette in atto. E la storia delle molestie, sui luoghi di lavoro e non solo, – scrive Cenni lodando tra l’altro il fatto che fuori dalla scuola ’Donna chiama donna’ sia stata interlocutore – è caratterizzata dal prevalere di una visione patriarcale e maschile, che troppe volte ha cercato di annoverare la molestia nel contenitore dei ’complimenti’ o delle ’battute’. Se nei luoghi di lavoro anche il diritto del lavoro ha iniziato da tempo ad occuparsene, nella scuola, nella società l’educazione e la cultura di genere dovrebbero generare gli anticorpi per prevenire tutto questo. Allo stesso tempo, ampliando l’orizzonte, è tanto più urgente riuscire a garantire un controllo attento e continuo nelle istituzioni scolastiche preposte anche al fine di evitare che casi simili possano ripetersi. Sarebbe inaccettabile – qualora la si appurasse – l’idea che il sistema scolastico abbia ignorato o sottovalutato il disagio o la richiesta di aiuto degli studenti e delle studentesse".