di Laura Valdesi
SIENA
"Cosa ho pensato una volta di rincorsa? Che avevo la rivale con un cavallo vincente ed il primo obiettivo era di non farla partire. Il tuo Palio in questa situazione viene in un secondo momento". Poche frasi bastano a Scompiglio per raccontare una Carriera che lo vedeva favorito ed è terminata una volta saputo l’ordine alla mossa.
Hai tentato di prendere la traiettoria bassa.
"Mi sono buttato allo steccato, ho trovato la Lupa. L’idea era di passarla prima di San Martino, girando dietro ai primi. Forse sarebbe stato un altro Palio".
Temevi molto Ares su Remorex?
"Un cavallo che su 3 Palii ne ha vinti 2".
A parte Chiocciola-Tartuca niente gioco delle avversarie.
"Io guardo per me".
Una strategia concordata con il capitano quella di puntare a lasciare lì la rivale se di rincorsa.
"Certo. Due cose insieme non le puoi fare, o guardi l’avversaria o fai il Palio. Alla fine ho penalizzato anche me però funziona così".
Violenta da Clodia ha volato.
"Certo è che nessuno l’ha insidiata durante la corsa, una volta che io e la Tartuca eravamo fuori dai giochi".
E vi siete anche nerbati.
"Visto che al secondo giro non li avrei più ripresi l’obiettivo era di restare davanti, Remorex è pericoloso".
Tittia, 4 successi di seguito.
"Sono momenti del Palio, successe a me quando ne vinsi tre a fila. Anche se lui ha nove successi, continuo lo stesso a fare il mio".
Alla prova generale ti sei messo dietro per accelerare la partenza.
"Si parla sempre di attenzione ai cavalli, di evitare pestoni. E poi per una prova si sta mezz’ora prima di partire. Cosa cambiava? Non era per fare lo sbruffone".
Qualcuno dice che dovevi lasciar consumare i cavalli fra i canapi più a lungo.
"Così si consumavano tutti, il mio compreso. E poi che ho risolto? L’obiettivo era sempre uno, lasciare al canape la rivale".
Il mossiere Ambrosione promosso?
"Sì".