Michelotti-Franceschelli Duello sulla riforma e il premierato forte

Michelotti-Franceschelli Duello sulla riforma e il premierato forte
Michelotti-Franceschelli Duello sulla riforma e il premierato forte

Il dibattito sulla riforma costituzionale del governo Meloni entra nel vivo anche a Siena, mettendo di fronte due parlamentari, tra l’altro entrambi avvocati, come Silvio Franceschelli, senatore Pd e Francesco Michelotti, deputato FdI. Un incontro all’interno della due giorni organizzata dal tribunale di Siena, con al centro discussioni su tematiche di politica nazionale, come la riforma appunto. A moderare l’avvocato Paolo Panzieri, segretario Coa Siena, l’avvocato Antonio Giovanni Ciacci e il presidente del tribunale Roberto Carrelli Palombi. Presenti il vicesindaco Michele Capitani e il sindaco di Montepulciano Michele Angiolini, anche lui avvocato.

Al centro del confronto tra Michelotti e Franceschelli alcune riflessioni sul ruolo dell’avvocatura per come viene concepita dalla Costituzione. Ma soprattutto il premierato, perno della riforma costituzionale che verrà proposta al Parlamento. "Ci siamo posti la necessità di evitare le storture costituzionali che si sono verificate nel recente passato, come governi tecnici, ribaltoni, episodi di trasformismo – ha spiegato Michelotti -. La riforma prevede l’elezione diretta del premier, proprio come per il sindaco. Governi come Gentiloni, Draghi, Renzi, Letta, Conte, non avevano una legittimazione popolare, sono stati creati da alchimie di palazzo. Non viene intaccato il ruolo del Quirinale, nonostante alcune dicerie".

Franceschelli invece ha avanzato diversi dubbi: "Alcuni dicono che il premier potrebbe essere eletto con il 35% dei voti e prendere il 55% dei seggi; se così fosse di democratico ci sarebbe veramente poco. Si rafforzerebbe solo la figura di un partito – ha detto -. Che ci sia l’esigenza di cambiare alcuni profili rispetto al sistema costituzionale è sicuramente tema attuale. Ma il tutto andrebbe portato avanti in forma organica".

Eleonora Rosi