Messaggio del vice capo della polizia: "Virgilio e Carloni, faro per i giovani"

Anche Grassi ieri all’intitolazione del salone d’onore ai due caduti nei moti dopo l’attentato a Togliatti

Messaggio del vice capo della polizia: "Virgilio e Carloni, faro per i giovani"

Messaggio del vice capo della polizia: "Virgilio e Carloni, faro per i giovani"

di Laura Valdesi

SIENA

"In quegli anni, era il 1948, la polizia dovette fronteggiare frequenti emergenze di ordine e sicurezza pubblica. Molte furono le vittime di quei disordini. Come allora, seppure in condizioni storiche certamente diverse ma non meno sensibili, la professione dei poliziotti risulta molto complessa. C’è la difesa dell’ordine e della sicurezza del Paese, nelle piazze inoltre si tutelano i diritti della comunità per garantire anche quello al dissenso e il rispetto delle regole. Il poliziotto non dovrebbe essere visto come un antagonista, piuttosto un servirtore dello Stato che nell’assolvimento delle funzioni garantisce la massima espansione dei diritti costituzionalmente riconosciuti. L’insegnamento che ci viene tramandato è il senso di quell’equilibrio che ispira l’azione delle forze dell’ordine così come equilibrio e rispetto vanno espressi da parte di chi si riunisce per manifestare il proprio dissenso. Raniero e Giambattista ci invitano ad abbassare i toni".Questo il messaggio del vice capo della polizia Raffaele Grassi ieri durante la cerimonia di intitolazione del salone d’onore della Caserma Piave della questura al maresciallo di pubblica sicurezza Raniero Virgilio e alla guardia di pubblica sicurezza Giambattista Carloni, già medaglie d’argento al valor militare. Facevano parte dei contingente impegnato ad Abbadia San Salvatore durante i tumulti nati per l’attentato a Palmiro Togliatti nel luglio 1948. Furono assaliti da alcuni rivoltosi che ferirono gravemente Carloni in un conflitto a fuoco e poi alcuni manifestanti accolterrano a morte il maresciallo Virgilio che era andato ad aiutare il collega.

"Una storia di fratellanza, senso del dovere e appartenenza", ha spiegato il questore Pietro Milone. "Fratellanza per l’intervento in aiuto degli altri poliziotti asserragliati in una struttura ma anche dei carabinieri. Fra forze di polizia ci si soccorre. Appartenenza perché erano partiti da Siena per portare viveri e sostegno, senso del dovere perché non hanno esitato ad andare sebbene consapevoli che avrebbero trovato un ambiente ostile. Chiediamo scusa ai parenti, l’intitolazione doveva avvenire molto tempo prima. Ma la polizia non dimentica i suoi caduti", le parole di Milone. Che hanno lasciato spazio all’emozione composta della figlia del maresciallo Virgilio, Concetta, arrivata da Napoli dove la famiglia ha sempre vissuto. Si dice "molto commossa" per il ricordo tributato ringraziando tutte le autorità presenti. "Eravamo molto piccoli, la famiglia venne devastata da quella morte. Un pensiero a nostra madre che ci ha trasmesso i valori condivisi con mio padre negli otto anni di matrimonio. Siamo fieri di lui, della sua dedizione alla polizia. Che non ci lasciò soli allora, non l’ha fatto oggi", sottolinea la donna abbracciata poi da Grassi e salutata al termine della cerimonia anche dal sindaco di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi. Un "grazie" per l’intitolazione è arrivato poi da Giovanni Carloni, nipote di Giambattista, che non ha conosciuto lo zio.

Il vice capo della polizia si è soffermato sull’importanza del ricordo: "La storia si riaffaccia onorando il loro senso del dovere e dello Stato, la loro disciplina. ’Non c’è separazione definitiva finché esiste il ricordo’, scrive Isabelle Allende. I due morti appartengono a due famiglie, quella naturale e l’altra è la polizia". Spera "che le giovani generazioni assorbano i valori condensati nelle condotte di Raniero e Giambattista" proseguendo nel percorso da loro tracciato. Prefigurando "tante sfide complesse da affrontare, la polizia, le forze dell’ordine, tutte le istituzioni. Sfide che nell’immediato futuro dovremo sostenere adeguandoci al mondo nuovo che avanza, nella consapevolezza dei difficili equilibri anche internazionali che ogni giorno affrontiamo. Guarderemo così avanti senza dimenticare il passato".