Uccise la madre a botte, inchiesta chiusa: il figlio ora rischia l’ergastolo

Cetona, udienza davanti al gup per Angelo Del Ticco. L’accusa è omicidio pluriaggravato dai futili motivi

Nella foto Maria Tosoni e il figlio Angelo Del Ticco; sullo sfondo la loro villetta

Nella foto Maria Tosoni e il figlio Angelo Del Ticco; sullo sfondo la loro villetta

Cetona (Siena), 6 maggio 2020 - Omicidio pluriaggravato dai futili motivi. Accusa che potrebbe costare a Angelo Del Ticco, 45 anni, l’ergastolo. La procura ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di Cetona e chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo: sostiene che ha massacrato di botte l’anziana madre, Maria Tosoni, 84 anni. Fu trovata in un bagno di sangue, quella notte fra il 2 e il 3 settembre. Poco più di otto mesi fa. Una scena da film dell’orrore si erano trovati davanti i carabinieri arrivando a Villa Cristina, appena fuori dal borgo, lungo la Sp 21 che porta a Sarteano.

Il giudice dell’udienza preliminare ha già fissato l’udienza. Angelo Del Ticco non comparirà però davanti al gup, assisterà in video conferenza dal carcere per via dell’emergenza sanitaria. Si trova dietro le sbarre, ma non più a Siena, da quando ha massacrato di botte la madre. La persona che gli voleva più bene al mondo.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, quella sera a scatenare la sua furia omicida erano state ragioni banali. Stava chattando al telefonino, lei aveva necessità del suo aiuto. La donna, come emerso dall’inchiesta, non era d’accordo su come il figlio conduceva la sua vita personale. E’ bastato niente ad accendere la miccia, facendo esplodere una rabbia inconsulta nel 45enne che si è scatenato contro la donna.

Sul corpo di Maria Tosoni sono state trovate numerose fratture. Devastanti i colpi sferrati al volto e alla testa della donna. Tanto è vero che il pm Siro De Flammineis contesta l’omicidio aggravato dai futili motivi ma anche la crudeltà delle modalità con cui l’ha finita. Il decesso è avvenuto per un arresto cardiorespiratorio acuto, conseguenza delle lesioni traumatiche subite. Oltretutto l’uomo era in preda ai fumi dell’alcol. Lo sapevano tutti a Cetona che Del Ticco, aveva problemi di dipendenza dal bere tanto da essere stato seguito per diversi anni anche dal Sert.  

Un pool legale segue il caso che aveva sconvolto Cetona. E indotto il paese ad interrogarsi sulle necessità della comunità a misura d’uomo, dove tutti si conoscono. Una grande famiglia, insomma. Oltre all’avvocato Francesca Traica, che si è occupata di Del Ticco sin dal primo interrogatorio quando aveva detto ai carabinieri di aver picchiato la madre pur negando l’omicidio, in campo è sceso anche Daniele Federici. "Stiamo ancora valutando se chiedere il rito abbreviato condizionato magari ad una perizia", spiega l’avvocato Traica. © RIPRODUZIONE RISERVATA