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Masgalano, la Torre cala il tris: "Ma è la vittoria della ’stella’"

Il priore Massimo Bianchi loda la scuola di alfieri e tamburini di Salicotto e il lavoro dell’economato

Il priore Massimo Bianchi loda la scuola di alfieri e tamburini di Salicotto e il lavoro dell’economato

Il priore Massimo Bianchi loda la scuola di alfieri e tamburini di Salicotto e il lavoro dell’economato

"Una bella soddisfazione per tutta la Contrada. Motivo di orgoglio quello che sono riusciti a fare i ragazzi dimostrando grande preparazione. La nostra scuola di alfieri e tamburini si conferma di eccellenza, raccogliendo a questo punto ogni anno importanti risultati". Molto soddisfatto dell’ennesimo Masgalano vinto il priore della Torre Massimo Bianchi. Terzo successo consecutivo, dopo quelli del 2023 e del 2024.

Non può essere avvenuta a caso.

"Riscontra la forte propensione dell’Economato a fare le cose perbene. A scegliere con oculatezza i figuranti insieme alle donne che si occupano delle bandiere, a chi segue il restauro e la conservazione dei costumi, a chi sovrintende alle parrucche e alla vestizione della comparsa. Si tratta di un lavoro corale, dietro le quinte. Un’attività, per così dire, di back office che non si vede ma consente ai ragazzi che poi partecipano al corteo storico di ben figurare. Occorre questa miscela di esperienze e competenze per ottenere tale risultato. Onore dunque a chi fa questo lavoro, al provveditorato all’economato di cui fanno parte Sergio Nuvola, Andrea Bruni, Paola Rosini, Lorenzo Manganelli, Leonardo Provvedi e Niccolò Sabatini".

In passato è mai accaduto che la stessa Contrada vincesse tre volte di seguito?

"Non sono i record che ci interessano. Ma, onestamente, già due volte di fila mi sembrava tanto, la terza volta non ci speravo. Sebbene sapessi che erano andati bene, che avevano fatto buone sbandierate senza grandi sbavature. A volte, si sa, contano anche le sfumature".

I numeri parlano di un grande risultato.

"Oltre ad essere, in effetti, il terzo Masgalano consecutivo, si tratta del quarto in 11 anni e del decimo in totale. Abbiamo raggiunto in vetta, a pari merito, la Giraffa".

Dunque il Masgalano della stella.

"Chiamiamolo così".

Comparse con giovani e più adulti?

"Come sempre un mix di persone più mature e di giovani. Gli alfieri di agosto erano per esempio debuttanti, frutto di una scuola che ha consentito alla Torre di formare quattro coppie di alfieri che hanno vinto tutte il Masgalano. Non è rimasto fuori nessuno. Un’eccellenza anche i tamburini".

Nella passeggiata storica persino padre e figlio?

"Erano gli alfieri Tommaso De Romanis ed Edoardo Bolognesi che ad agosto avevano dietro di loro, come paggi al duce, i loro babbi. Per quanto riguarda il popolo, sia a luglio che ad agosto, erano in larga parte debuttant. Ragazzi molto giovani".

Pioi la particolarità...

"Sì, abbiamo riproposto a luglio sei persone, vale a dire il duce e i suoi paggi e il paggio maggiore e i suoi paggi, che si erano vestiti nell’agosto 2024 quando il corteo storico venne interrotto prima della sua conclusione e non più ripetuto. Si sono rivestiti e, così, hanno vinto il Masgalano anche loro".

Il prossimo anno la Torre prova a fare il poker?

"Il prossimo anno saremo in Piazza in tutti e due i Palii. L’obiettivo è fare bene ovunque. Questa stagione non potevamo fare di più vista la squalifica".

Oltretutto Salicotto mette nel museo il Masgalano realizzato dalla torraiola Laura Brocchi.

"Non è la prima volta, successe anche nel 2014. Di opere di Laura ce ne sono tante nel museo, realizzazioni che ha anche donato nel tempo. Mi fa piacere il richiamo al 2014, l’anno seguente la Torre vinse il Palio".