
Sindacati uniti a Siena per il rinnovo del contratto metalmeccanici. Focus su vertenze Beko e Gsk, crisi occupazionale.
Sindacati compatti stamani per la manifestazione a Siena, con sciopero indetto da Fim-Fiom-Uilm, per il rinnovo del Contratto nazionale metalmeccanici. L’iniziativa di Siena, che investe i lavoratori delle province senese e aretina, prevede alle 10 il ritrovo alla Lizza, poi corteo con comizi in piazza Salimbeni.
Siena, con la vertenza Beko, è diventata simbolo di quella lotta per la difesa del lavoro che abbraccia un’intera comunità, con tutti i suoi livelli istituzionali, politici e religiosi. In queste settimane, però, a Siena si è aperto anche un altro fronte, quello sul futuro di Gsk, colosso mondiale della farmaceutica.
"Esuberi’, ‘crisi’, sono alcune delle parole più utilizzate per indicare lo stato di un’azienda che non solo rappresenta una realtà fondamentale per il territorio senese, ma contribuisce a ben il 3% dell’intero Pil della Regione Toscana - scrive la Femca Cisl e Ust Cisl Siena. Di fronte ad un piano industriale che preannuncia nel prossimo biennio investimenti per 260 milioni di euro per il sito di Rosia, per renderlo più competitivo ed efficiente, e che l’azienda articolerà con anche la disponibilità ad incentivare chi volontariamente decidesse di fare una scelta professionale diversa (per un massimo di 270 persone), per la Cisl è incomprensibile che GSK sia ogni giorno equiparata alle attuali vicende di Beko, di Paycare, o di Amadori, che ha già visto la chiusura della sede senese.
Vicende diverse, per la Cisl, anche se insistono su un territorio, quello senese, che in questa fase mostra fragilità sul fronte occupazionale. "La nostra preoccupazione – spiega il sindacato Cisl – è come far sì che la provincia di Siena torni ad essere attrazione di investimenti per le realtà presenti ed altre che forse in futuro vorranno; come si possa dare valore alle nostre eccellenze, che vedono nelle ‘scienze della vita’ un punto di riferimento mai fino in fondo valorizzato; come si possa far riconoscere la realtà di vero e proprio distretto al Polo delle pelletterie dell’Amiata, coinvolto in una grossa crisi, come mai in quel settore".
"La Cisl ritiene che sia il momento di dare sostegno alle crisi industriali, ma anche che si creino le condizioni, in presenza di multinazionali, affinché quelle che possono e vogliono, siano messe in condizione di rimanere nel territorio".
Michela Berti