Maltrattata dalla suocera, indagato anche l’ex marito. "Considerata una serva"

La donna che ha denunciato il comportamento dell’ormai ex coniuge e della madre ha deposto per oltre due ore. Nell’ottobre 2023 fuggì di casa

UN'aula di tribunale (Foto repertorio Ansa)

UN'aula di tribunale (Foto repertorio Ansa)

Siena, 24 aprile 2024 – Un clima di terrore in casa. Con la suocera di 62 anni che la considerava come una sorta di serva ad uso della famiglia. Lavare, stirare, seguire le faccende domestiche. Senza lamentarsi, né fare una grinza. Di andare a lavoro non se ne parlava neppure, nonostante lei lo desiderasse. Tantomeno di imparare la nostra lingua. Aveva finito per mettergli contro anche il marito, così sostiene la 44enne straniera che ieri ha raccontato la sua verità su quell’inferno fra le mura di casa al gip Elena Pollini. Due ore e mezzo in aula dietro il paravento che la separava da suocera e marito, ora indagati dalla procura per maltrattamenti nei confronti della donna. Accanto a loro l’avvocato Silvia Taddei che li difende mentre la vittima del reato da ’Codice rosso’ è seguita da Alice Giomi. L’incidente probatorio si è svolto a porte chiuse ma dal vetro si è visto che il pm Silvia Benetti ha posto molte domande alla 44enne per far riaffiorare ricordi certo dolorosi.

A sollevare il coperchio su mesi di presunte angherie psicologiche e fisiche – sembra che l’ormai ex marito l’abbia presa per i capelli e anche schiaffeggiata – è stata la fuga della donna avvenuta nell’ottobre scorso. Quando era scappata di casa mettendosi alla guida della macchina dell’uomo, peraltro senza aver mai conseguito la patente né in Italia, né nel suo paese di origine. I familiari si erano preoccupati, non riuscendo a trovarla. Tanto da rivolgersi ai carabinieri per le ricerche. Alla fine l’avevano scovata e lei, una volta, faccia a faccia con i militari aveva vuotato il sacco, Raccontando la vita difficile, le angherie che non era più disposta ad accettare. In precedenza aveva lanciato segnali chiari del malessere, con comportamenti autolesionistici a seguito dei quali era finita in ospedale. Gli episodi che emergono riguardano il periodo in cui è stata sposata con l’uomo, circa un anno e mezzo, fra il 2022 e il 2023. Dopo la fuga in auto e la denuncia era stata messa in una struttura protetta dove tuttora si trova.

La ricostruzione dei fatti in tribunale è durata due ore e 40 minuti, finendo poco prima delle 13. Adesso sarà il pm Benetti a tirare le fila della vicenda valutando se servono altri accertamenti oppure il quadro è esaustivo per decidere se archiviare oppure chiedere il rinvio a giudizio di madre e figlio per il trattamento riservato alla donna di 44 anni.