
Il presidente Frati: "Nessun problema a lasciare l’immobile, se necessario: non è una sconfitta ma il contributo a un’operazione rilevante"
"Il Biotecnopolo che muove i primi passi è una notizia rilevante per tutta la città e il territorio. Come Tls siamo pronti a supportarlo in ogni modo". Francesco Frati, presidente di Tls, è inevitabilmente al centro delle ultime mosse della Fondazione Biotecnopolo: l’ufficializzazione della manifestazione di interesse per l’edificio ex Siena Biotech ha come logica conseguenza il trasloco di Tls all’interno dell’edificio 36 nell’area Gsk, quello che da venti anni la ospita.
Presidente Frati, si aspettava la mossa del Biotecnopolo?
"Era inevitabile che partisse la ricerca di una propria sede. Ed è anche logico che si sia pensato al Medicine Research Center".
Però dovrete trasferirvi...
"Premesso che la proprietà dell’immobile è di Fondazione Mps e quindi ogni ragionamento va fatto con loro, per quanto ci riguarda non esiste alcun problema".
Significa anche un cambio di pelle per voi?
"Fin dal giorno del mio insediamento, ho ricordato che Tls era nata come incubatore di start up, poi era cresciuta nella fornitura di servizi, negli ultimi anni si era dedicata per una parte a ricerca e sviluppo. Ma se quest’ultima è ora svolta dal Biotecnopolo, Tls può tranquillamente tornare alla sua missione originaria".
Però all’inizio Tls era tra i soci fondatori del Biotecnopolo, il vostro ruolo non è sminuito?
"Non la penso così. Il Biotecnopolo è un valore aggiunto non solo per la città e il territorio, ma per tutto il sistema delle scienze della vita: quindi Università, Azienda ospedaliero-universitaria, Gsk e mondo delle imprese, rete istituzionale tra cui anche Tls. Il fatto che a Siena si sviluppi il Centro nazionale antipandemico è un vantaggio per tutti".
Sta di fatto che Tls non è più centrale come appariva in precedenza e ora perde anche la propria sede.
"Non mi intressa discutere del passato, sono invece convinto che nella partita attuale fare un passo indietro da parte di Tls non sia una sconfitta, ma anzi un contributo pienamente legittimo in un contesto di collaborazione, funzionale alla divisione dei compiti in questo settore".
Che giudizio dà dei primi passi pubblici del Biotecnopolo, sui quali la politica si scontra?
"Mi è sembrato rilevante aver condiviso in quella sede le attività che si stanno svolgendo. Da senese e da persona coinvolta in varie istituzioni, da Tls all’Università, sono convinto che tutti dovremmo lavorare per quanto di propria competenze per agevolarne la crescita".