REDAZIONE SIENA

Maestro dell’Osservanza Ricomposta la pala, un capolavoro del ’400

Presentata a Siena la ricomposizione della Pala del Maestro dell’Osservanza, capolavoro pittorico del XV secolo, ora parte della Pinacoteca grazie a un progetto che ha coinvolto diverse istituzioni e professionisti.

Maestro dell’Osservanza Ricomposta la pala, un capolavoro del ’400

Un momento atteso da tempo, che finalmente diventa realtà. Giovedì 6 giugno alle 11 sarà presentata alla Pinacoteca di Siena la ricomposizione della Pala del Maestro dell’Osservanza. Con l’operazione, resa possibile dall’associazione Amici della Pinacoteca, col sostegno di Pianigiani Rottami e Rotary Club Montaperti, il capolavoro dovuto al pittore senese attivo tra il 1425 e il 1450 entra definitivamente nel patrimonio del museo e unisce finalmente la pala d’altare che raffigura la Madonna in trono, con il bambino in piedi tra Sant’Ambrogio e San Girolamo, con la predella dove al centro è rappresentato il Crocifisso, con i dolenti e ai lati gli episodi di Sant’Ambrogio che scaccia gli ariani e San Girolamo penitente nel deserto.

L’iniziativa nasce da un progetto di Alessandro Bagnoli, concretizzatosi grazie al direttore della Pinacoteca Axel Hémery, che suggella un lavoro lungo un anno, dove è risultato fondamentale il ‘gioco di squadra’ tra le varie istituzioni coinvolte, e la mediazione dell’Arcidiocesi. La comunità francescana e la parrocchia dell’Osservanza hanno infatti concesso di restituire l’opera concessa in deposito nel primo Ottocento. Per ricomporre le due parti della pala è occorso ricostruire alcune porzioni della carpenteria architettonica, affidandosi al progetto dell’architetto Simone Lucii, affiancato da Elisabetta Belli, che è stato realizzato da Stefano Butti e dal figlio Daniele. Le operazioni si sono svolte con il controllo di Alessandro Bagnoli, di Axel Hemery e sotto l’attenta supervisione di Elena Pinzauti, restauratrice della Pinacoteca.

"L’operazione - afferma il direttore Hémery - non è una timida ipotesi di ricongiungimento offerta agli addetti ai lavori ma la concretizzazione dell’aggiunta di un capolavoro della pittura senese a un museo che per il periodo che va dal Duecento all’inizio del ’400 non presenta altro che capolavori".

R.B.