CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

Luxuria e l’orgoglio trans: "No alle discriminazioni"

L’ex parlamentare e attivista ospite al Santa Chiara Lab per ’Femminile plurale’ "Lotto da sempre contro l’ideologia Gender, aprirei il ministero della Goduria".

Luxuria e l’orgoglio trans: "No alle discriminazioni"

Luxuria e l’orgoglio trans: "No alle discriminazioni"

Abito rosso, tacchi a spillo e una nuvola di profumo. Come ogni diva che si rispetti, si è presentata con mezz’ora di ritardo all’Auditorium del Santa Chiara Lab, dove erano in tanti ad attenderla. Non ha deluso i suoi fan Vladimir Luxuria, protagonista venerdì sera dell’evento ’Femminile plurale’, organizzato da Arcigay e Arcigay Siena - Movimento Pansessuale con Santa Chiara Lab, Non Una di Meno Siena, Atelier Vantaggio Donna (strepitoso il recital di Albalisa Sampieri) e Corte dei Miracoli nell’ambito delle iniziative per l’8 marzo.

Intervistata dal presidente nazionale di Arcigay, Natascia Maesi, Luxuria ha spaziato dall’analisi dell’evoluzione della società italiana al racconto di aneddoti ed episodi personali, mescolando humor ed esperienza di vita. "Ho gestito per dieci anni la ’Muccassassina’ di Roma e ne ho viste di cotte e di crude, perché di là sono trans...itati – ricorda con un gioco di parole – proprio tutti. C’erano anche i politici di Destra. Li ho rivisti in Parlamento: mi scongiuravano di fingere di non averli mai visti. E io rispondevo: “Ma chi t’ha visto? Eri costantemente nella dark room (stanza di incontri sessuali in anonimato)“. Comunque ho problemi anche con la Sinistra bacchettona".

Da sempre in prima linea "contro il patriarcato e il maschilismo di chi parte dalla condizione anagrafica dell’essere maschio per dare il diritto di essere superiore", Luxuria rappresenta il simbolo della lotta contro le discriminazioni a favore della parità dei diritti in una sorta di "raccordo – le parole di Maesi – tra la storia del femminismo e del trasformismo con l’attualità". "Sono consapevole della mia origine maschile – ha spiegato Luxuria – ma non mi sento un paguro, cioè un crostaceo che vive nelle conchiglie vuote: insomma, non occupo abusivamente lo spazio di una donna, perché io con le donne mi voglio alleare". E ancora: "Serve orgoglio nel definirsi trans, è necessario lottare per chi vuole fare la transizione completa. Dovete dirvi: “Sono bella perché sono trans“. Siamo tutti creature meravigliose".

Dall’analisi della condizione delle atlete trans alle Olimpiadi ("Bisogna unire le pari opportunità alla realtà sportiva"), alla lotta contro l’ideologia Gender ("La gente si sta abituando alle persone Gender e io credo di aver contribuito"), passando per le famiglie arcobaleno, l’ex parlamentare non ha lesinato frecciatine al generale Vannacci, senza mai citarlo: "L’Italia è il Paese della multiculturalità, dai würstel di Bolzano al cous cous di Trapani, passando per i pici di Siena. Se una donna è vittima di stupro, soffre meno se lo strupratore è italiano?". Dal ricordo dell’esperienza con l’Unicef in Africa al desiderio di genitorialità, represso fino a quel momento, passando per l’elogio del Gay Pride e la rivendicazione di aver aperto per prima il Circolo Mario Mieli agli etero, il finale è provocatorio: "Propongo di aprire il ministero della Goduria". Insomma, i due volti di Vladimir: metà bon ton e metà Luxuria.