Lupa, tabernacolo del ’cuore’ "Auto-tassati per restaurarlo"

Il recupero dell’opera svelato dal priore Carlo Piperno ai contradaioli

Lupa, tabernacolo del ’cuore’  "Auto-tassati per restaurarlo"

Lupa, tabernacolo del ’cuore’ "Auto-tassati per restaurarlo"

Quanto ci piacciono le Contrade quando fanno da mecenate a loro stesse, attraverso anche il contributo volontario dei loro affiliati: la Contrada della Lupa presenta il restauro del tabernacolo dell’Abbadia, riportando alla sua bellezza il rifacimento di Vittorio Giunti che precedette altre mani anche di stampo settecentesco. "Il recupero del proprio patrimonio è un atto che sottolinea l’arte ma che non nasconde il senso della memoria – ha sottolineato giustamente orgoglioso il priore Carlo Piperno – riportando alla mente fatti e persone che hanno vissuto il rione negli anni passati". Non ha mancato di ricordare i passaggi che hanno determinato la volontà di questo restauro con la sottoscrizione di tutto un popolo: "I nostri architetti Francesco Bindi e Guido Bruni, i restauratori Luca Antonelli e Lucia Papei, che hanno portato a compimento questo capolavoro, con Riccardo Cannoni progettista e direttore dei lavori delle facciate del fabbricato". E poi il sindaco Luigi De Mossi: "Questi sono momenti di vera e propria comunione laica, con la preziosa e costante attenzione e condivisione oltre lo stesso restauro, con la possibilità di vivere profondamente il territorio. Noi senesi – ha sottolineato De Mossi – ci sappiamo ritrovare e andare oltre la semplice e diretta appartenenza". Il popolo della Lupa ha così ’scoperto’ e mostrato alla città questo recupero: "In modo da riportare – ha concluso il priore Piperno – all’antico splendore una pregevole opera del nostro territorio". Permettete di ricordare un carissimo lupaiolo, Amulio Bartalucci, che nella testata della Contrada, in un articolo del 1988, scriveva: "Peccato che pregevoli opere, lasciateci dai nostri predecessori, vengano abbandonate all’usura del tempo e vadano perdute per la nostra incuria. Ci permettiamo di richiamare l’attenzione su chi di dovere per tentare un salvataggio". Per questo, siamo più che sicuri, che il buon Amulio in questo pomeriggio era sicuramente in prima fila a vedere scendere lo stendardo lupaiolo, lasciando a tutti la possibilità di apprezzare la bellezza di questo recupero. Adesso, un cerchio si è magnificamento chiuso e fra un paio di mesi un opportuno vetro salverà nel tempo questo illuminato lavoro.

Massimo Biliorsi