L’ultimo saluto a Manuel. Motori accesi per l’addio al giovane meccanico

Gli amici di sempre hanno accompagnato il feretro, dopo i funerali alla chiesa di San Francesco, in corteo con le due ruote da cross.

L’ultimo saluto a Manuel. Motori accesi per l’addio al giovane meccanico

L’ultimo saluto a Manuel. Motori accesi per l’addio al giovane meccanico

’Manu vive’. Gli amici si fanno forza l’un con l’altro: in tanti hanno preso i pennarelli e lo hanno scritto a caratteri cubitali su un cartellone, attaccato alle loro macchine, parcheggiate davanti alla chiesa di San Francesco. Non a caso sono tutte Alfa Romeo Giulietta, come quella che aveva Manuel Cavanna, il giovane meccanico che venerdì pomeriggio è morto mentre stava lavorando a Montepulciano nella ditta Elle Emme.

"Ero tutti i giorni con lui", ci dice un ragazzo tra le lacrime. Ieri, per l’ultimo saluto a Manuel, una comunità intera si è stretta in un silenzioso ma caloroso abbraccio alla famiglia, "una famiglia bravissima, tutti dei grandi lavoratori, a partire da lui che era un eccellente meccanico", ci raccontano gli abitanti della frazione, una frazione di appena 240 anime ma che ieri ha visto arrivare un migliaio di persone in quel fazzoletto di terra. L’ondata di affetto si era già vista nei giorni passati nei social con messaggi di cordoglio e di vicinanza ai cari di Manuel. "Non si era mai vista così tanta gente", ne avrebbe fatto sicuramente a meno ma così ci dice un signore che abita lì vicino. Conosceva Manuel, come tutti lo conoscevano in un paesino a misura d’uomo come quella frazione di confine del Cortonese, a due passi da Montepulciano.

"Era un ragazzo pacato, partecipava volentieri alla vita sociale del paese e poi lo si vedeva sempre con i suoi amici". Amici, parenti, semplici conoscenti: una chiesa gremita senza contare le tante, tantissime persone affacciate nel piazzale e nella strada. A officiare i funerali è il parroco don Luigi Cancellieri, che da poco aveva battezzato il nipotino di Manuel, appena diventato zio. Il parroco non parla delle morti sul lavoro ma nella sua omelia sottolinea il "momento drammatico, unico, devastante" e conclude dicendo che la "terra degli angeli attende Manuel". Dopo la comunione il momento più straziante. Prende parola all’altare un amico del giovane meccanico, classe 2001. "Siamo cresciuti insieme, uniti da una meravigliosa amicizia... Non dimenticherò mai i momenti passati insieme: le uscite in moto, la pesca. A noi bastava quello: stare insieme, ridere e scherzare. Goderci il momento. Da domani ci lasci ma sono convinto che ci guardi da lassù. Fai bravo da lassù, ti voglio bene. Il tuo Leo".

Quando la salma esce in spalla agli amici di una vita, un altro dei ragazzi del suo gruppo sale sulla sua moto da cross parcheggiata li fuori e inizia a sgassare. Fanno così anche gli altri amici arrivati in sella alla loro due ruote. Si mettono in fila verso il cimitero di Farneta. Lì la salma dell’amico è stata tumulata.