Lo stop allo studentato per il rigore del Comune

Il caso di via del Porrione, progetto bloccato dalla rigidità della giunta

Lo stop allo studentato per il rigore del Comune

Lo stop allo studentato per il rigore del Comune

Un altro progetto che dovrebbe far infuriare i rettori delle due università a Siena, Roberto Di Pietra e Tomaso Montanari. Una residenza universitaria con 60 posti letto nel centro storico, chiusa da anni e pronta a riaprire per ospitare studenti universitari, capaci e meritevoli soprattutto, che è bloccata per colpe altrui. Stavolta non della Regione, ma del Comune. Perché la giunta guidata da Nicoletta Fabio non avrebbe intenzione di inimicarsi qualche albergatore o di scatenare le ire dei tanti senesi che affittano appartamenti con le piattaforme social. Eppure la soluzione ci sarebbe, basterebbe un po’ di fantasia e un pizzico di coraggio.

E’ una storia da raccontare, quella della residenza di via del Porrione. Non partendo da Fanfani e dal Monte dei Paschi che l’ha realizzata. Ma fermandosi agli ultimi mesi, al progetto di riapertura che sembrava in dirittura d’arrivo e che invece è tornato alla casella di partenza. La Fondazione Mps, proprietaria dell’immobile attraverso la Sansedoni e Sagitta in particolare, aveva raggiunto un accordo con un fondo di Cassa Depositi e prestiti. Che avrebbe affidato la gestione della residenza universitaria a una società già presente a Siena: DoveVivo.

Nel portale di Joivy si può capire che la società gestisce campus e residenze in tante altre città italiane, da Milano a Bologna, da Parma a Trieste. A Siena gestisce Villa il Pino, a due passi dal policlinico, scelta da tanti studenti dell’Università per Stranieri. La loro modalità di gestione prevede che per dieci mesi all’anno la residenza universitaria ospiti studenti, e per i due mesi d’estate diventa una foresteria. E’ una strategia usata in tutte le città europee e anche italiane, ma a Siena non è stata ritenuta adottabile. Nella visione della giunta comunale, eccessivamente protezionistica, servirebbe un cambio di destinazione d’uso per via del Porrione. Cosa che rimanderebbe la riapertura di decenni. Il progetto è fermo Per evitare un altro spreco folle basterebbe prevedere che, nei due mesi d’estate, quei 60 posti letto, ospitino studenti stranieri o di altre città in vacanza a Siena.

P.D.B.