di Laura Valdesi
Stop alle bevande alcoliche quando la Robur scenderà in campo al ’Franchi’. Un divieto che vale, a partire da oggi e fino al termine del campionato, nell’arco di tempo compreso fra le due ore che precedono l’inizio dell’incontro e le due successive alla conclusione della partita. L’ordinanza, firmata dal sindaco ed emessa il 12 settembre, impone la restrizione in quattordici aree, compreso l’interno dello stadio. Tutto come da copione, si dirà. E’ così da anni. Da quando il Siena militava in A. Appena uscita la disposizione, però, questa volta c’è stato forte malumore da parte delle attività che insistono nelle zone elencate nell’atto. Ad esse hanno dato voce le associazioni di categoria che temono ricadute negative per bar e ristoranti in un momento in cui, nonostante il numero elevato dei turisti che visitano Siena, questi stringono i cordoni della borsa. Invocano poi maggiore dialogo su temi delicati come questo perché le regole non possono restare immutate vita natural durante mentre il mondo cambia.
Cosa dice l’ordinanza oggetto del contendere? Che i titolari "di esercizi di somministrazione e/o vendita di alimenti e bevande in sede fissa ma anche su area pubblica" non possono dare né vendere, anche per asporto, "bevande alcoliche con gradazione oltre i 5 gradi". Lo stop riguarda naturalmente l’interno del ’Franchi’, viale Cesare Battisti, la scalinata di collegamento con Vittorio Veneto e quest’ultimo viale, via Monte Santo, viale XXV aprile e Maccari, le piazze della Lizza, Gramsci, Matteotti e San Domenico, via dei Gazzani, viale Curtatone e Camporegio civico 1.
"Il provvedimento ci è apparso eccessivo, considerando che solitamente questo tipo di misure sono adottate in campi di serie A o B, e che recentemente non si sono registrati episodi particolari attorno allo stadio Franchi. Inoltre l’ordinanza per come è scritta ha generato divergenze di interpretazione, perché non è chiaramente espresso se l’eccezione del consumo a tavola vale anche per gli alcolici o no", dice Monica Ciacci, responsabile della sede Confesercenti di Siena. Arcano presto svelato: se oggi un tifoso o una famiglia di turisti vogliono mangiare alle 14 (alle 15 gioca la Robur) un piatto di tortellini accompagnati da un bel calice di vino con vinsantino finale possono farlo tranquillamente. Purché seduti a tavola. "Restano escluse dal divieto – recita infatti l’ordinanza per la stagione 2024-2025 – la somministrazione e la vendita delle suddette bevande (con gradazione oltre il 5%, ndr) per il consumo sul posto quando sono associate alla somministrazione di alimenti". "Per un campionato come quello di serie D mettere una norma così restrittiva ci sembra troppo – commenta Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena –, oltretutto per tante strade. L’ordinanza è identica da quando i Siena era in A? Non si può fare una regola che comprende dall’ago al milione. Ci sono magari partite più delicate, per carità, ma altre , guardavamo il calendario, con squadre che rappresentano realtà di pochi abitanti. Ferma restando la necessaria salvaguardia dell’ordine pubblico, questo allarmismo è sembrato un po’ esagerato. Soprattutto, quando si adottano decisioni che hanno ricadute sulle attività economiche saremmo contenti se le categorie venissero consultate. Potrebbero portare un contributo".
Siamo andati a scorrere le ordinanze, risalendo fino al 2011, poi al campionato 2014-2015 quando il Siena militava come ora in D. Sindaci diversi, fino a De Mossi nel 2021-2022. Identico contenuto dell’atto, medesime restrizioni. Stesse vie. L’unica cosa mutata in quello odierno il fatto che invece di lattine si parla di contenitori in materiale in alluminio ed è stato tolto ’Masgalano’ lasciando solo via Camporegio 1. Al Comune è arrivata la lettera del questore, il tavolo tecnico (per la serie D non serve il Gos, il Gruppo operativo della sicurezza) si è svolto a inizio settimana. Lo scorso anno? La squadra giocava a Badesse, niente ordinanza.