PINO DI BLASIO
Cronaca

Lo statuto del Biotecnopolo ora è legge

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Governo, allegati i 23 articoli della Fondazione. Le cifre del patrimonio e la governance

di Pino Di Blasio

Lo statuto della Fondazione Biotecnopolo ora è legge a tutti gli effetti. Sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri e i 23 articoli che compongono lo Statuto. "Su proposta del Ministero dell’Università e della ricerca e del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro dello sviluppo economico, decreta, ai sensi dell’articolo 1, comma 947. della legge 30 dicembre 2021 n. 234, di approvare l’allegato statuto della Fondazione Biotecnopolo di Siena".

Seguono le firme del presidente del consiglio Draghi e dei ministri Messa, Speranza, Franco e Giorgetti e la registrazione alla Corte dei Conti l’11 agosto. Più del decreto, sono i 23 articoli dello Statuto la novità rilevante, che sgombra il campo dalle nubi all’orizzonte della Fondazione. I primi articoli riguardano la costituzione e gli scopi del Biotecnopolo; da sottolineare il comma 3 dell’articolo 2: "La Fondazione svolge altresì le funzioni di hub antipandemico attraverso una propria e dedicata articolazione denominata ’Centro nazionale anti pandemico-CNAP’ avvalendosi anche di centri spoke di primo e secondo livello, nonché delle reti di sequenziamento dei patogeni per la ricerca, lo sviluppo e la produzione di vaccini ed anticorpi monoclonali per la cura delle patologie epidemico-pandemiche emergenti, assicurando le interazioni con i centri coinvolti nello sviluppo di vaccini".

Il centro antipandemico merito un articolo a parte. Lo statuto stabilisce anche la governance del Biotecnopolo, partendo dai quattro membri fondatori, i ministeri dell’economia edelle finanze, dell’università e della ricerca, della salute e dello sviluppo economico. Anche la Fondazione Toscana Life Science può diventare socio fondatore, firmando una convenzione entro 60 giorni e prevedendo contributi annui non inferiori a 400mila euro. L’articolo 10 elenca il patrimonio della Fondazione, " pari a 9 milioni di euro per l’anno 2022, 12 milioni di euro per il 2023 e 16 milioni di euro a decorrere dal 2024. Oltre alle risorse stanziate sul bilancio di previsione del Ministero della salute per l’Ecosistema innovativo della salute nel limite complessivo di 340 milioni di euro fino al 2026". Ci saranno altri fondi aggiuntivi, come i contributi dei ministeri, dei soci, dell’Unione Europea e di altri enti pubblici. Oltre ai proventi dai brevetti e dalle attività scientifiche.

L’articolo 11 definisce gli organi della Fondazione: il consiglio, il Presidente, il comitato tecnico scientifico, il collegio dei revisori e il direttore scientifico. Il consiglio è costituito da cinque componenti, compreso il Presidente, di cui quattro nominati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.Ogni ministero fondatore ha diritto a proporre un consigliere. Finché non ci saranno nuovi fondatori, il cda sarà di 4 membri, il mandato dura 4 anni, il presidente è scelto in seno al consiglio.

Il Comitato tecnico-scientifico sarà composto da dieci membri, nominati dal Consiglio, quattro su proposta del Ministro della salute e quattro del Ministro dell’università e della ricerca, uno tra i quali indicato dal rettore dall’Università di Siena, e due nominati su proposta del Ministero dello sviluppo economico. La figura cruciale del Biotecnopolo e del Cnap sarà il direttore scientifico, nominato dal Consiglio su proposta del Ministro della salute, " scelto tra scienziati di reputazione internazionale, con prestigioso curriculum scientifico e con comprovata capacità gestionale di strutture di ricerca complesse a livello nazionale e internazionale. Il direttore scientifico dura in carica un quadriennio e il mandato è rinnovabile una sola volta".

Al direttore scientifico sono affidati i poteri di gestione della Fondazione. La direzione del CNAP è attribuita al direttore scientifico che è responsabile dell’attuazione del Piano programmatico pluriennale.