
Lo sport e l’inclusione Una partita speciale
La pratica sportiva è anche inclusione. Chi resta indietro di un passo, può recuperare. Non sempre si assiste, come in una nota canzone, a "un viso col broncio perché stava in disparte". A volte non è solo un sogno sollevarsi da terra, spingere la palla a spicchi in direzione del canestro e ricevere infine una pacca sulla spalla dal compagno di squadra per l’avvenuta realizzazione. A Poggibonsi si troveranno di fronte per una vera partita – un mini torneo di tiri – i ragazzi di Anffas Alta Valdelsa e i giocatori del Poggibonsi Basket, campionato di serie D. Avverrà martedì prossimo dalle 20 nella palestra dell’Istituto Roncalli di Poggibonsi, Polo scolastico di Calcinaia. L’evento si configura già al pari di un ulteriore, interessante atto nel progetto di collaborazione tra la realtà cestistica e l’ente che si occupa di promuovere la cultura e la sensibilizzazione sui temi della disabilità. Combattendo pregiudizi e negazioni di diritti. Non casuale la data della speciale sfida, in una serata aperta a tutti e con la partecipazione di familiari, volontari e operatori a sostenere e a incitare gli atleti sul rettangolo. Il 28 marzo 1958 nasceva infatti a Roma l’Anffas nazionale e per il compleanno ogni sede locale organizza gli appuntamenti nel quadro dell’iniziativa Open Day - Porte aperte all’inclusione sociale. "Festeggiare la ricorrenza – si spiega – significa proseguire nell’impegno avviato 65 anni fa a livello nazionale e fatto proprio dalla nostra associazione sul territorio di appartenenza da decenni". Costruire una società inclusiva, è ciò che ha in animo Anffas Alta Valdelsa. Diritti e opportunità, libertà di scelta, qualità di vita: un piano racchiuso in tre punti. Come un tiro perfetto a canestro.
Paolo Bartalini