FEDERICA DAMIANI
Cronaca

L’impianto della discordia. S. Casciano e Radicofani vigilano sul fotovoltaico

Entro il 12 giugno sia gli enti pubblici che i soggetti privati possono produrre delle osservazioni che siano pertinenti alla valutazione. I due Comuni lo faranno.

Il progetto è stato depositato presso il comune di Acquapendente, in provincia di Viterbo e prevede la realizzazione di una centrale agrivoltaica con una potenza di picco pari a 16,8 MWp, dell’estensione stimabile di circa 40 ettari. Il territorio individuato per l’impianto fotovoltaico è al confine tra il Lazio e la Toscana, esattamente nell’area della frazione di Trevinano che scende fino alla diga Elvella. Dai comuni di San Casciano dei Bagni e di Radicofani l’impianto si vedrebbe benissimo, per questo gli amministratori e i cittadini sono seriamente preoccupati.

Adesso siamo nella fase di ‘valutazione di impatto ambientale’ in capo alla Regione Lazio per capire, prima che il progetto venga realizzato, quali potrebbero essere gli effetti ambientali diretti e indiretti. Entro il 12 giugno sia gli enti pubblici che i soggetti privati possono produrre delle osservazioni che siano pertinenti alla valutazione. I comuni di San Casciano dei Bagni e di Radicofani lo faranno.

"Come amministrazione stiamo predisponendo un’osservazione da presentare formalmente per opporci con tutte le nostre forze a questo intervento che non possiamo accettare in quanto deturpa il bene più importante che abbiamo: il paesaggio. Sappiamo che la questione energetica riguarda tutti e non vogliamo tirarci indietro, ma per farlo occorre una pianificazione seria, non speculativa e che tenga conto delle altre priorità delle nostre comunità", ha dichiarato Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni e presidente della provincia di Siena.

"Credo sinceramente che sia stato fatto un errore di valutazione – sostiene il sindaco di Radicofani Francesco Fabrizi – 40 ettari sono un’enormità. Non siamo affatto contrari all’energia rinnovabile. Il nostro territorio già contribuisce con la geotermia ed altre forme di energia pulita. Non possiamo chiedere troppo. Sono anni che parliamo e lavoriamo per la valorizzazione dei nostri comuni e assolutamente non possiamo permetterci di rovinare gli sforzi sin qui fatti. Dalla Torre di Radicofani, che fa parte del Patrimonio dell’Unesco, la centrale si vedrebbe e questo creerebbe un danno, inutile negarlo".

Nel frattempo, anche privati cittadini e imprenditori stanno raccogliendo ulteriori osservazioni. L’altro tavolo di lavoro sarà la Conferenza di Servizi dove si spera possa partecipare anche la Regione Toscana per garantire che qualsiasi progetto di sviluppo rispetti innanzitutto gli equilibri ambientali.

Federica Damiani